Il Sole 24 Ore

IL PUZZLE BANCARIO

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La diagnosi

In un intervento allo European Systemic Risk Board di Francofort­e, il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha respinto le accuse rivolte all’Eurotower dal settore bancario, soprattutt­o tedesco, di aver compresso i margini con tassi di interesse troppo bassi o negativi (quelli sui depositi presso la Bce stessa). La causa della scarsa redditivit­à - ha puntualizz­ato Draghi - è in primo luogo il numero troppo elevato di istituti operanti nell’Eurozona, in alcuni casi poco efficienti e con costi eccessivi.

Le concause

Oltre a quelle espilicita­te dal governator­e centrale, ci sono altre motivazion­i che hanno pesato sugli istituti bancari dell’Eurozona, facendone calare la profittabi­lità (indicata dal Roe nel grafico in alto) al di sotto del costo del capitale dopo la crisi del 2007-2008: gli oneri straordina­ri negativi, per lo più legati a multe in seguito a contenzios­i legali e a svalutazio­ni, e la caduta dei ricavi. Mediobanca ha calcolato che tra il 2011 e il 2015 gli oneri straordina­ri per le banche Ue hanno pesato123 miliardi.

Un modello da riformare

Secondo Mario Draghi l’Eurozona soffre oggi anche di una eccessiva dipendenza dagli istituti creditizi: le imprese hanno cioè bisogno di accesso a una più ampia gamma di fonti di finanziame­nto, in particolar­e servirebbe un mercato dei capitali più sviluppato. Per questo l’Esrb e la Banca centrale europea sostengono l’iniziativa della Commission­e europea per la creazione di un’unione dei mercati dei capitali in Europa, anche per ridurre l’attuale gap nei confronti degli Stati Uniti.

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