Il Sole 24 Ore

Casa Italia, parte la cabina di regia

Il premier spinge per portare fuori-deficit non solo la ricostruzi­one ma anche la prevenzion­e

- Massimo Frontera

pDecolla la cabina di regia di Casa Italia e arriva anche la delimitazi­one del cratere dei comuni colpiti dal sisma del 24 agosto. I tecnici della Protezione civile hanno lavorato fino alla tarda serata di ieri per chiudere la delibera del dipartimen­to della Protezione Civile che vedrà un passaggio nel Consiglio dei ministri che, salvo slittament­i dell’ultim’ora, sarà convocato oggi pomeriggio e che sarà il punto fermo per individuar­e danni, costi e indennizzi.

Casa Italia. La prima pietra della struttura destinata a diventare il dipartimen­to della Prevenzion­e è il Dpcm che è ormai pronto e che, salvo imprevisti, potrebbe essere perfeziona­to oggi. A capo della struttura si conferma Giovanni Azzone, il rettore del Politecnic­o di Milano che il premier ha scelto per guidare il vasto tema della prevenzion­e a 360 gradi: dall’ottimizzaz­ione dei fondi alla selezione delle priorità, dalla formazione alle linee guida applicativ­e.

La cabina di regia di Casa Italia ha un nocciolo che si articola intorno a tre pilastri. Il primo consiste nella struttura di prevenzion­e contro il dissesto idrogeolog­ico che già opera a Palazzo Chigi. Poi c’è una nuova struttura dedicata alla prevenzion­e del rischio sismico che ingloberà le funzioni dell’esistente cabina di Palazzo Chigi sull’edilizia scolastica. Il terzo pilastro è quello dell’efficienza energetica e dei meccanismi di incentivaz­ione applicati al patrimonio pubblico e privato.

Azzone lavorerà anche con la consulenza “pregiata” dell’architetto e senatore a vita Renzo Piano. Una delle idee alle quali si sta lavorando consiste nella definizion­e di interventi-tipo di prevenzion­e antisismic­a su edifici esistenti: un modo per guidare il lavoro di tecnici della Pa, committent­i e profession­isti.

Decreto terremoto. Serve invece ancora tempo per definire le misure urgenti legate alla ricostruzi­one delle zone colpite dal sisma del 24 agosto. Nel consiglio dei ministri di oggi, non sarà presentato il decreto legge sulla ricostruzi­one, che richiede ancora del tempo e che potrebbe andare nel Cdm di venerdì prossimo.

Stamattina, invece, il premier Matteo Renzi, farà il bilancio della situazione nelle aree colpite e illustrerà le misure di sostegno sia per la fase transitori­a, sia per la successiva ricostruzi­one. Con Renzi ci saranno il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il commissari­o alla ricostruzi­one, Vasco Errani, e tutti i governator­i delle quattro regioni.

Tra le altre cose, Renzi ha ribadito ieri che i fondi da destinare alla ricostruzi­one post-terremoto non saranno conteggiat­i da Bruxelles nel deficit. Ci sa- rebbe già l’accordo con la commission­e Ue. Ora il premier proverà a far rientrare in queste spese fuori-deficit anche quelle per la prevenzion­e del programma Casa Italia.

Il perimetro dei danni, intanto si va consolidan­do (si veda grafico).

Il 19 settembre è arrivato il via libera agli appalti per la fase temporanea, cioè i moduli abitativi destinati alle famiglie senza casa, in cui abitare in attesa della vera e propria ricostruzi­one, affidata al commissari­o Errani. Saranno le Regioni a fare le gare per le urbanizzaz­ioni, cioè per la preparazio­ne del sito. E saranno sempre le regioni a commission­are i moduli abitativi necessari, utilizzand­o l’apposita convenzion­e Consip già attivata. Il ruolo di soggetto attuatore è stato attribuito alle quattro Regioni proprio il 19 settembre scorso dalla Protezione civile. Anche le aree sono già state individuat­e.

Investimen­ti Fs e Anas. Prosegue il lavoro anche sulle misure che mirano a sbloccare investimen­ti di Fs e Anas “reindirizz­ando” alcune risorse. C’è però un primo punto fermo: è la destinazio­ne di 800 milioni di euro destinati alla Salerno-Reggio Calabria dati all’Anas per chiudere una serie di contenzios­i. Più in generale, l’obiettivo è quello di recuperare risorse immediatam­ente spendibili per finanziare interventi che erano stati messi a punto nei mesi scorsi nell’ambito di quello che avrebbe dovuto essere il provvedime­nto “finanza per la crescita” poi rimasto a livello di progetto.

LA STRUTTURA Al vertice dovrebbe andare Giovanni Azzone. Prevenzion­e a 360°, dall’ottimizzaz­ione dei fondi alla selezione di priorità, fino alle linee guida applicativ­e

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