La nautica italiana ritrova il mercato interno: +21,3%
Demaria: «Crescita a due cifre del fatturato» - Dati positivi dal leasing di settore LIGURIA Incremento del 21,3% nel 2015 rispetto al 2014 - In aumento anche le richieste di ormeggi nei porti tur istici
pÈ la crescita del mercato interno, che tocca il 21,3%, a dare il polso della ripresa del comparto nautico nel 2015, rispetto al 2014. Una ripresa, dopo anni col segno meno, che è anche confermata dai dati sulla chiusura dell’anno nautico (1 settembre-31 agosto) 2015-2016. Carla Demaria, presidente di Ucina, la Confindustria nautica, ha sottolineato che i numeri raccolti dalle aziende «confermano una crescita a due cifre» del fatturato complessivo, in linea con quella registrata nell’anno solare 2015 (+17,1%).
I dati provengono dalla “Nautica in cifre”, annuale report sul comparto dell’ufficio studi di Ucina, quest’anno supportato dalla Fondazione Edison, che è stato presentato ieri al 56° Salone nautico di Genova dalla Demaria, da Marco Fortis, vicepresidente della fondazione e da Gianluca De Candia, direttore generale di Assilea.
Lo studio conferma numeri in parte già emersi in questi giorni e ne mette altri sulla bilancia. Intan- to arrivano segnali positivi anche dall’assemblea di Assomarinas, l’associazione dei porti turistici, che ha tenuto al Salone di Genova la propria assemblea. La domanda di ormeggi stanziali, spiega il presidente, Roberto Perochio, «segna una ripresa nel 2016 del 5,2%». Dall’indagine congiunturale sull’andamento del mercato dei servizi portuali turistici «emerge – continua Perocchio – una crescita del 4,9% anche per gli ormeggi in transito, incoraggiata in parte dalla diffusione del noleggio nautico».
Tornando ai numeri della “Nautica in cifre”, il fatturato globale nel 2015, si legge nella pubblicazione di Ucina, «è stato pari a 2,9 miliardi di euro, registrando, dopo anni di flessione, una crescita significativa, pari al 17,1% rispetto al 2014. Il contributo predominante alla sua crescita è ascrivibile al comparto della cantieristica, che genera oltre la metà del fatturato del settore (55%), seguito da accessori e componenti (29%), motori (9%), refitting, riparazione e rimessaggio (7%)».
Quanto alla ripartizione geografica del fatturato, prosegue il report, «il 65% è originato sui mercati esteri, il 19% sul mercato nazionale e il rimanente 16% proviene dalle importazioni».
In questo contesto, il mercato italiano ha contribuito al fatturato globale della nautica per «950 milioni di euro, crescendo del 21,3% rispetto al 2014 e invertendo la tendenza negativa che lo aveva caratterizzato negli ultimi anni». Si tratta, spiegano i tecnici di Ucina, di «un segnale molto importante che fa intravvedere una ritrovata vitalità del mercato delle unità da diporto anche dentro i confini nazionali: i dati molto positivi dello stipulato leasing nautico per il 2015 confermano il risveglio della domanda interna e soprattutto il ritorno della fiducia dei clienti italiani».
In effetti, ha ricordato De Candia, «il fatturato dei contratti di leasing nautico è salito da 180 milioni nel 2014 a oltre 285 nel 2015. E il trend per il 2016, basato sui dati raccolti nel primo semestre dell’anno, supera i 315 milioni». È anche aumentato il numero degli operatori del leasing nautico. Il crollo, con la crisi del settore, era stato pesante: «dai 40 operatori del 2006 – ha detto De Candia – si è passati ai 9 del 2012. Ora sono risaliti a 16». Il direttore di Assilea ha poi messo in risalto che, nei primi otto mesi del 2016, «il taglio medio del valore delle operazioni di leasing nautico è passato a 700mila euro, dagli 1,8 milioni dei primi otto mesi del 2015». Il che significa «che si comprano più barche e che un numero maggiore di persone si affaccia sul mercato della nautica».
Coerentemente con la crescita del mercato italiano, si legge nella “Nautica in cifre”, anche la produzione nazionale per l’Italia, «pari a 550 milioni di euro nel 2015 nel suo complesso, ha messo a segno un tasso di crescita a due cifre, pari al +13,1%. La produzione italiana ha raggiunto per il 77% i mercati esteri, mentre il 23% è stata collocata sul mercato italiano».
All’interno dell’industria nautica il comparto della cantieristica è quello di maggiore rilievo. Nel 2015 il fatturato di questo particolare settore è pari a 1,8 miliardi, dei quali 1,6 miliardi (+20% sul 2014) risultano generati dalle «unità di nuova costruzione e 207 milioni dalle attività di refitting, riparazione e rimessaggio».
IL MIGLIORAMENTO Il comparto vale oggi complessivamente 2,9 miliardi di euro (+17,1%) Il 77% della produzione è destinato oltreconfine