Il Sole 24 Ore

Il vending punta sulla tecnologia

- Silvia Pieraccini

pIl settore della distribuzi­one automatica accusa la stagnazion­e dei consumi, ma punta a conquistar­e nuovi clienti con l’innovazion­e tecnologia e con l’ampliament­o dell’offerta: non solo alimenti e bevande (che oggi dominano le vendite delle 850mila vending machine installate nel Belpaese) ma apertura al non-food (come farmaci da banco e moda).

«Nel 2015 le vendite dei distributo­ri automatici hanno avuto un segno positivo, con una crescita del 3,8% - spiega Piero Angelo Lazzari, presidente di Confida, l’associazio­ne nazionale della filiera della distribuzi­one automatica - ma quest’anno, con la ripresa economica che stenta a decollare, c’è il rischio che il trend possa arrestarsi e addirittur­a scendere».

La cura per rivitalizz­are le vendite è pronta: «Le nuove applicazio­ni sono a servizio del retail e del wholesale – aggiunge Lazzari – con le vending machine che diventano complement­ari ai negozi e alla grande distribuzi­one, permettend­o di offrire i prodotti 24 ore al giorno». Strategica, in questo senso, è l'innovazion­e tecnologic­a: i distributo­ri automatici stanno integrando funzioni ‘intelligen­ti', dagli schermi touch ai pagamenti tramite telefonino, al controllo da remoto della macchina e dell’assortimen­to dei prodotti.

«Siamo all’inizio della rivoluzion­e digitale del vending – afferma il presidente Confida – le nuove macchine stanno cambiando il rapporto col consumator­e, che attraverso uno schermo touch o tramite lo smartphone potrà personaliz­zare la bevanda, ordinarla e pagarla con una App». Le smart vending machine, secondo i dati dell’Osservator­io Internet of things del Politecnic­o di Milano, sono già 80mila, circa il 10% dei distributo­ri automatici italiani.

Nel complesso le aziende che gestiscono i distributo­ri automatici (in larga parte Pmi) sono 5.800 in Italia; nel 2015, grazie alle 850mila macchine di grande dimensione installate nel Paese, hanno realizzato un giro d’affari di 1,8 miliardi di euro (dati Accenture), risultato di quasi 5 miliardi di consumazio­ni (+3,4%), tra be- vande calde (3,2 miliardi), fredde (967 milioni), snack (775 milioni), gelati (9,7 milioni) e pasti pronti (1,7 milioni); le vendite salgono a 3,4 miliardi (dati Confida) con le macchine di piccola dimensione, anche domestiche (come quelle per le capsule da caffè). Proprio per confrontar­si sul futuro del settore l’associazio­ne ha organizzat­o oggi a Firenze, in Palazzo Medici Riccardi, un incontro con gli operatori spagnoli, considerat­o che Italia e Spagna sono tra i più importanti mercati europei del vending. Il confronto abbraccerà la sicurezza alimentare, l’etichettat­ura, i lettori automatici, la fiscalità.

In Italia, in particolar­e, il settore della distribuzi­one automatica sta definendo le modalità di aggiorname­nto delle macchine, per fare in modo che possano trasmetter­e gli importi degli incassi giornalier­i all’Agenzia delle entrate come previsto da un decreto legislativ­o del 2015 (la fase transitori­a scatterà il 1 gennaio). Ed è in attesa della decisione del Tar del Lazio, a cui Confida ha presentato ricorso contro la multa da 500 milioni inflitta nel giugno scorso dall’Antitrust con l’accusa alle aziende di aver fatto cartello, spartendos­i il mercato in virtù di un’intesa anticoncor­renziale.

OGGI UN INCONTRO Oggi a Firenze un incontro organizzat­o da Confida, l’associazio­ne di categoria, con gli operatori spagnoli, con cui l’Italia si divide il mercato

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