Il vending punta sulla tecnologia
pIl settore della distribuzione automatica accusa la stagnazione dei consumi, ma punta a conquistare nuovi clienti con l’innovazione tecnologia e con l’ampliamento dell’offerta: non solo alimenti e bevande (che oggi dominano le vendite delle 850mila vending machine installate nel Belpaese) ma apertura al non-food (come farmaci da banco e moda).
«Nel 2015 le vendite dei distributori automatici hanno avuto un segno positivo, con una crescita del 3,8% - spiega Piero Angelo Lazzari, presidente di Confida, l’associazione nazionale della filiera della distribuzione automatica - ma quest’anno, con la ripresa economica che stenta a decollare, c’è il rischio che il trend possa arrestarsi e addirittura scendere».
La cura per rivitalizzare le vendite è pronta: «Le nuove applicazioni sono a servizio del retail e del wholesale – aggiunge Lazzari – con le vending machine che diventano complementari ai negozi e alla grande distribuzione, permettendo di offrire i prodotti 24 ore al giorno». Strategica, in questo senso, è l'innovazione tecnologica: i distributori automatici stanno integrando funzioni ‘intelligenti', dagli schermi touch ai pagamenti tramite telefonino, al controllo da remoto della macchina e dell’assortimento dei prodotti.
«Siamo all’inizio della rivoluzione digitale del vending – afferma il presidente Confida – le nuove macchine stanno cambiando il rapporto col consumatore, che attraverso uno schermo touch o tramite lo smartphone potrà personalizzare la bevanda, ordinarla e pagarla con una App». Le smart vending machine, secondo i dati dell’Osservatorio Internet of things del Politecnico di Milano, sono già 80mila, circa il 10% dei distributori automatici italiani.
Nel complesso le aziende che gestiscono i distributori automatici (in larga parte Pmi) sono 5.800 in Italia; nel 2015, grazie alle 850mila macchine di grande dimensione installate nel Paese, hanno realizzato un giro d’affari di 1,8 miliardi di euro (dati Accenture), risultato di quasi 5 miliardi di consumazioni (+3,4%), tra be- vande calde (3,2 miliardi), fredde (967 milioni), snack (775 milioni), gelati (9,7 milioni) e pasti pronti (1,7 milioni); le vendite salgono a 3,4 miliardi (dati Confida) con le macchine di piccola dimensione, anche domestiche (come quelle per le capsule da caffè). Proprio per confrontarsi sul futuro del settore l’associazione ha organizzato oggi a Firenze, in Palazzo Medici Riccardi, un incontro con gli operatori spagnoli, considerato che Italia e Spagna sono tra i più importanti mercati europei del vending. Il confronto abbraccerà la sicurezza alimentare, l’etichettatura, i lettori automatici, la fiscalità.
In Italia, in particolare, il settore della distribuzione automatica sta definendo le modalità di aggiornamento delle macchine, per fare in modo che possano trasmettere gli importi degli incassi giornalieri all’Agenzia delle entrate come previsto da un decreto legislativo del 2015 (la fase transitoria scatterà il 1 gennaio). Ed è in attesa della decisione del Tar del Lazio, a cui Confida ha presentato ricorso contro la multa da 500 milioni inflitta nel giugno scorso dall’Antitrust con l’accusa alle aziende di aver fatto cartello, spartendosi il mercato in virtù di un’intesa anticoncorrenziale.
OGGI UN INCONTRO Oggi a Firenze un incontro organizzato da Confida, l’associazione di categoria, con gli operatori spagnoli, con cui l’Italia si divide il mercato