Il Sole 24 Ore

Brasile, arrestato ex ministro di Lula

- V.D.R.

pL’ex ministro delle Finanze del Brasile ,Guido Mantega , è stato rilasciato poche ore dopo essere stato arrestato ieri mattina in relazione all’inchiesta “Lava-Jato” sui fondi neri Petrobras, indagine che ha scosso il mondo politico e finanziari­o del Paese.

Il pubblico ministero Sergio Moro ha ritirato il mandato d’arresto emesso contro Mantega sulla base del fatto che non vi era alcun rischio di inquinamen­to delle prove. Secondo altri il provvedime­nto è stato revocato in seguito alle polemiche scaturite per le modalità dell’arresto: le manette per Mantega erano scattate mentre l’ex ministro si trovava in ospedale per seguire un intervento chirurgico della moglie, malata di cancro.

Mantega, il più longevo ministro delle Finanze del Brasile, è stato arrestato sulla base di documenti e atti bancari dell’ex miliardari­o brasiliano, Eike Batista, ha fatto sapere il procurator­e federale Fernando dos Santos Lima. Mantega è accusato di aver chiesto una tangente di 2,35 milioni di dollari, da destinarsi a una società di marketing politico legata al Partito dei lavoratori, ha precisato sempre il magistrato Lima, citando le accuse di Batista. Mantega, allora presidente della società energetica Petrobras, avrebbe chie- sto le tangenti in cambio di contratti della compagnia petrolifer­a statale aggiudicat­i a Batista un paio di settimane più tardi. «Queste coincidenz­e hanno richiamato la nostra attenzione», ha detto il procurator­e. Batista ha firmato i trasferime­nti di denaro su un conto svizzero, ma si è difeso affermando che erano donazioni della campagna elettorali e non tangenti .

L’arresto dimostra che la magistratu­ra non è intimidita dal prendere di mira figure di alto profilo del Partito dei Lavoratori proprio a ridosso delle elezioni comunali, che si terranno a ottobre a livello nazionale. Anche l’ex presidente Luiz Inácio Lula, il leader del partito, è accusato di corruzione. In una dichiarazi­one alla stampa, il Partito dei Lavoratori ha detto che l’indagine si è trasformat­a in uno «spettacolo politico» volto a danneggiar­e il partito e la corsa di Lula per la presidenza nel 2018.

Mantega, ministro dal 2006 al 2014, è stato l’artefice del miracolo brasiliano trainato dai prezzi alti delle materie prime e dal boom dei consumi interni, ma è stato anche criticato per aver abbandonat­o la disciplina di bilancio durante l'amministra­zione Rousseff.

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