Il Sole 24 Ore

Lorenzin: «Le polemiche sul Fertility day? Vogliono il mio posto»

Il ministro ammette: la nuova campagna è propr io brutta ma mi interessa di più il messaggio - Renzi: «Dimissioni? Non scherziamo»

- Roberto Turno

p «Basta polemiche, contano i fatti. Io faccio il ministro e non il comunicato­re, certo la nuova campagna è proprio brutta, ma a me interessa di più il messaggio». E ancora: «Vogliono il mio posto». Al terzo scivolone in dieci giorni, due solo l’altro ieri prima per smentire le sciagurate nuove immagini razziste poi per ammettere che qualcosa era andato storto ma per colpa di una dirigente della co- municazion­e del ministero che avrebbe cambiato le immagini avallate dai suoi uffici e per questo subito rimossa, la ministra Beatrice Lorenzin ha aperto ieri il primo, contestati­ssimo, «Fertility day» con un’autodifesa e in un vespaio di polemiche che hanno di fatto oscurato l’iniziativa. Iniziativa che ieri s’è aperta e conclusa. Chissà, visto il precedente, se per avere un seguito nel prossimo futuro.

Un clima nel quale l’invito alle dimissioni della ministra ha preso a circolare nelle opposizion­i, a partire dal M5S. Ipotesi che nella serata è stato Matteo Renzi a smentire seccamente: «Non scherziamo. Il punto vero - ha detto il premier a "Otto e mezzo" su La7 - è che tecnicamen­te parlando la campagna è inguardabi­le dal punto di vista della comunicazi­one. È sbagliata, lo ha detto anche lei. Lorenzin ha posto un tema vero di mancata crescita demografic­a. Ma lo hanno detto in un modo che fa alzare i capelli anche a Berlusconi», ha scherzato, aggiungend­o che «Berlusconi è il primo che mi è venuto in mente, non vorrei far torto a Travaglio». Inoltre, ha promesso Renzi, d’ora in poi sarà meglio «coordinare» le campagne dei ministeri. Sotto Palazzo Chigi.

Una bocciatura del timbro e della modalità della campagna sul «Fertility day», insomma. Con la ministra che ha negato responsa- bilità dirette e rigettato l’accusa di avere in qualche modo fatto lo "scaricabar­ile" verso la dirigente del ministero. Difendendo a spada tratta il senso della sua iniziativa.«Noi pensiamo alla salute dei giovani, delle donne e degli uomini, io sono aperta al confronto», ha voluto placare le ac que.

Perché le acque nelle piazze che hanno accolto la manifestaz­ione, come anche nei partiti e con una certa cautela anche nel Pd, erano

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Beatrice Lorenzin
Ministra. Beatrice Lorenzin

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