UniCredit avanza col piano cessioni
Riunione del board a Monaco - Marina Natale per cda Mediobanca
pA due mesi (e probabilmente qualche settimana in più) dal nuovo piano industriale, ieri il cda di UniCredit ha fatto il punto in una riunione - ordinaria - convocata a Monaco, un gesto d'attenzione del presidente Giuseppe Vita nei confronti dei soci tedeschi.
In realtà, il cantiere è in pieno fermento e la situazione molto fluida, pertanto si sarebbero passate in rassegna le premesse, cioè i numeri, da cui parte la banca, il traguardo a cui si punta e le diverse vie percorribili: ipotesi, per ora, su cui nessuna decisione è stata presa nè dal ceo Jean Pierre Mustier nè dal board.
È così che si sarebbe parlato della possibile cessione di tutta la quota rimanente di Pekao, della medesima sorte che potrebbe toccare a Fineco, delle offerte non vincolanti giunte per Pioneer ma anche del progetto di dismissione degli Npl, operazione assai complicata e ambiziosa sia dal punto di vista dei volumi (l'obiettivo sarebbe quello di convogliare in una bad bank stile Mps circa 20 miliardi di crediti deteriorati lordi) che delle tecnicalità.
Quest'ultimo, però, sembra essere uno dei pochi tasselli certi del piano che il manager, insieme alla prima linea dei manager guidata da Gianni Papa e ai consulenti (oltre a McKinsey c'è an- che Boston Consulting group), sta mettendo a punto: sin da quando è arrivato, Mustier ha sottolineato l'importanza di una gestione più efficace degli Npl, dunque la maxi-dismissione pare probabile; sulle cessioni, invece, al momento il ceo starebbe verificando e aggiornando i potenziali benefici delle diverse opzioni, peraltro già valutate dal predecessore Federico Ghizzoni: cosa vendere (e a chi), insieme all'eventuale quota di au- mento sul mercato, si deciderà solo alla fine, fermo restando un fabbisogno di capitale che si aggirerebbe intorno agli 8 miliardi per portare il Cet1 al di sopra del 12%, secondo i calcoli effettuati da Mediobanca securities in un report tra i più recenti, dove si ritiene più conveniente la cessione di Bank Austria rispetto, ad esempio, a Fineco.
Proprio sul 55,4% di Fineco, ieri l'agenzia Reuters ha ribadito l'interesse del Leone (in corsa anche per Pioneer) attraver- so la controllata Banca Generali, che avrebbe arruolato Goldman Sachs come advisor per l'operazione.
Il nuovo piano di UniCredit è atteso con i conti del terzo trimestre (in agenda per il 10 novembre) o - sembrerebbe - più probabilmente qualche settimana dopo. L'attesa cresce sul mercato e soprattutto tra i soci della banca, desiderosi di capire se e quanto capitale fresco verrà loro chiesto: al riguardo, è di ieri la dichiarazione del segretario generale di Fondazione CrTorino (con il 2,5%), Massimo Lapucci, secondo cui «il piano di dismissioni va nel senso della fiducia che noi abbiamo nei confronti del nuovo amministratore delegato».
Tornando al cda di ieri, è stata cooptata quale consigliere (non esecutivo) Martha Dagmar Bockenfeld, forte di una vasta esperienza nei settori bancario e assicurativo (quest'ultima in particolare maturata nell'ambito del gruppo Winterthur/AXA): prende il posto di un altro consigliere tedesco, Manfred Bischoff, dimessosi a luglio. E sempre in tema di nomine, il cda ha deciso di puntare su Marina Natale come sostituto di Massimiliano Fossati nel cda di Mediobanca in rappresentanza di UniCredit.
IL CANTIERE INDUSTRIALE Gli advisor Mc Kinsey e Bcg al lavoro sul business plan che potrebbe essere presentato dopo i conti trimestrali del 10 novembre