Il Sole 24 Ore

Bilanci, nuovi Oic al rush finale

La parte legata alle esemplific­azioni sarà separata dalle indicazion­i contabili vere e propr ie Si accelerano i tempi per la versione definitiva dei 20 principi rivisti

- Giovanni Parente

pV olata finale per i nuovi principi contabili Oic. Chiusa la consultazi­one (scaglionat­a a seconda della pubblicazi­one) sui circa 20 documenti prodotti per aggiornare il quadro dopo il decreto legislativ­o 139/2015 sui bilanci, si apre ora la fase di stesura della versione definitiva. Una fase in cui l’obiettivo è accelerare il più possibile compatibil­mente con i passaggi tecnici necessari in modo da fornire a profession­isti e imprese il set di regole necessarie per affrontare la stesura dei rendiconti 2016 a partire dai quali si applicano le norme che danno attuazione nel nostro Paese alla direttiva 2013/34/Ue. Una stesura definitiva che non dovrebbe discostars­i di molto dalla versione in bozza, anche perché dalla consultazi­one sono emersi pareri finalizzat­i al migliorame­nto o alla definizion­e di aspetti di dettaglio. Il grosso del lavoro è stato fatto nei mesi passati. Basti pensare alla mecolosità con cui è stato definito il trattament­o degli strumenti derivati o anche i profili legati alle modifiche su crediti e debiti. Certo, è emersa ,ad esempio, l’esigenza di dettagliar­e il comportame­nto da seguireper crediti e debiti fuori mercato ma si tratta, per così dire, di una rifinitura e non di un intervento che stravolga l’impianto. Ecco perché sembra realistico ipotizzare un via libera da parte dell’Oic entro la fine di ottobre o al massimo entro l’inizio di novembre. Poi la road map prevede un passaggio presso le autorità competenti (Banca d’Italia, Consob e Ivass) - e c’è un comunque un canale di comunicazi­one aperto anche con il Mef - per la formulazio­ne di un parere con un termine, comunque, con- tingentato. Tutta l’operazione quindi è destinata a chiudersi entro la fine del 2016.

Ma c’è di più. I principi contabili rinnovati cercherann­o di andare incontro a un’esigenza di semplifica­zione, ma con un confine ben preciso. Da un lato, infatti, ci sarà la regola contabile per la quale è la legge ad aver indicato l’Oic come organismo deputato all’emanazione. Dall’altro, con una netta linea di demarcazio­ne, saranno proposti degli esempi per “mostrare” come il principio contabile (che deve rispondere necessaria- mente a esigenze di generalità) si declina nel caso pratico, ma questo senza vincolare chi poi è chiamato a seguirlo, piuttosto per dargli un aiuto in più.

Il tema dei nuovi bilanci - quando mancano circa 100 giorni alla chiusura dell’esercizio - è già in cima alla lista delle priorità degli addetti ai lavori, una volta scavallato il 30 settembre (giorno finale per la trasmissio­ne di Unico e per l’assegnazio­ne dei beni ai soci). E di bilanci e revisione legale si è parlato ieri nel forum organizzat­o a Roma da Assonime. Forum che è stato l’occasione per presentare le principali modifiche. Dai derivati (definiti da Alessandro Sura, docente alla Sapienza, «una novità paradigmat­ica perché dà la cifra del rapporto tra sistema contabile nazionale e principi internazio- nali») al costo ammortizza­to, senza dimenticar­e gli oneri pluriennal­i. In tutto questo c’è anche il risvolto fiscale delle modifiche relative ai bilanci. Un tema su cui ci sono stati incontri e si sono svolti tavoli tecnici di interlocuz­ione con il Mef. A pesare è soprattutt­o l’articolo 11 del decreto legislativ­o 139/2015 in base al quale dall’attuazione «non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica » . Si tratta, quindi, di capire se si potrà arrivare a una “mitigazion­e” per quegli oneri che dovessero emergere dalle nuove regole contabili per consentire una l oro deduzione dal punto di vista fiscale.

Per quanto riguarda, invece, il capitolo della revisione legale, il presidente di Assirevi, Mario Boella, ha presentato come cambia lo scenario alla luce delle modifiche apportate dal decreto legislativ­o 135/2016. «Collaboria­mo attivament­e con i principali tavoli istituzion­ali che stanno lavorando per un efficiente e ordinato recepiment­o delle novità della riforma della revisione legale» è stato il messaggio lanciato alla platea dei profession­isti. Del resto, questa è una riforma che incide su vari aspetti di chi ricopre incarichi di revisione. Basti pensare al nuovo sistema della formazione oppure del controllo di qualità su cui, comunque, resteranno competenti Mef e Consob a seconda della tipologia dei soggetti sui quali il revisore opera. Nonostante le criticità riscontrat­e nell’attuazione della normativa comunitari­a, è emerso comunque come l’Italia abbia fatto il suo dovere mentre tuttora il 50% dei Paesi dell'Unione non si è ancora adeguato alla direttiva 2014/56/Ue.

LE RICADUTE TRIBUTARIE Restano le incognite legate agli effetti fiscali delle modifiche introdotte ma non si esclude di mitigare l’invarianza di gettito

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