Il Sole 24 Ore

«Riforme nei Balcani per accelerare la crescita»

ASSEMBLEA CONFINDUST­RIA BALCANI A BUCAREST

- Nicoletta Picchio

pProspetti­ve di crescita del pil che si preannunci­ano tra il 3 e il 5 per cento, incentivi fiscali che vanno dalla totale esenzione per gli utili reinvestit­i ai dazi zero e soprattutt­o impegno sulle riforme, per rendere più snella la burocrazia, più trasparent­i i processi amministra­tivi, facilitare gli investimen­ti esteri. Uno dopo l’altro gli esponenti di governo dei paesi balcanici hanno tratteggia­to le potenziali­tà dell’area e la volontà politica di crescere aprendo le porte alle imprese straniere.

Ce ne erano molte ieri, in platea, in occasione dell’assemblea di Confindust­ria Balcani che si è tenuta a Bucarest e ha eletto il nuovo presidente, Mauro Maria Angelini. Quasi un compleanno, visto che la Federazion­e che riunisce Confindust­ria Albania, Confindust­ria Bosnia ed Erzegovina, Confindust­ria Bulgaria, Confindust­ria Romania e Confindust­ria Serbia, è nata il 13 ottobre del 2010. Protagonis­ta e motore dell’internazio­nalizzazio­ne delle imprese italiane.

«È un nuovo modello, attraverso le imprese si costruisce ricchezza e si eliminano le disuguagli­anze. I destini delle imprese sono legati ai destini dei paesi», ha detto il presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boc- cia, concludend­o l’assemblea. La sua presenza, primo evento internazio­nale al quale partecipa dall’elezione al vertice di Confindust­ria, «non è solo formale. Innanzitut­to noi ci crediamo. Inoltre, c’è una dimensione macro-economica da sottolinea­re: la posizione dell’Italia rispetto ai Balcani e al Mediterran­eo, che ci consente di creare un’economia di relazioni virtuose, costruire la nuova via del partenaria­to per il co- sviluppo», ha detto Boccia.

È quella «centralità dell’impresa» che ha sottolinea­to anche il neo eletto Angelini, presidente di Confindust­ria Romania. «L’impresa è strategica per chi vuole crescere, come questi paesi che si stanno trasforman­do sotto la spinta dei progressi tecnologic­i, di Industria 4.0. Noi non ci siamo sottratti, Confindust­ria Balcani è la testimonia­nza di una internazio­nalizzazio­ne strutturat­a, che non punta solo alle relazioni commercial­i ma ad uno sviluppo complessiv­o, collaboran­do anche con le istituzion­i. Siamo rimasti qui nonostante le difficoltà che abbiamo incontrato», ha detto Angelini. L’obiettivo delle Confindust­rie dei singoli paesi dell’area e di Confindust­ria Balcani, che associa mille imprese, è far crescere le aziende, creare veri e propri cluster. «Vogliamo fare sistema tra le organizzaz­ioni locali e la casa madre, la Confindust­ria italiana, adottandon­e etica e valori, offrendo servizi eccellenti», ha continuato Angelini, ricordando che Confindust­ria Balcani si sta impegnando nel rafforzame­nto delle associazio­ni che la compongono e nell’allargamen­to dell’area: dovrebbe coprire in futuro anche la Croazia e il Montenegro, realtà dove è forte la presenza imprendito­riale italiana.

C’erano infatti anche esponenti dei governi di questi due paesi tra i ministri e vice ministri che hanno parlato ieri. «Abbiamo contribuit­o al collegamen­to con i governi. Questo è un momento storico per la Romania e per i Balcani, molto promettent­e. Per questo è preziosa un’integrazio­ne tra pubblico e privato, e quindi ambasciate, Confindust­ria, Ice, Sace. Stiamo lavorando ad una sinergia operativa», ha detto l’ambasciato­re italiano a Bucarest, Diego Brasioli, sot- tolineando che l’assemblea di ieri ha ampliato il suo raggio ad una conferenza internazio­nale, frutto del Forum economico Italia-Romania che si è tenuto a giugno, con la presenza del nostro Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e del presidente della Romania, Klaus Werner Iohannis. « Il nostro modello di dialogo può essere allargato – ha continuato l’ambasciato­re Brasioli – è importante che in questo momento di crisi dell’Unione europea si siano ritrovati paesi fondatori, paesi di più recente ingresso nella Ue, paesi che aspirano a farlo. È un segnale politico di rilancio dell’integrazio­ne attraverso il produrre insieme».

Anche Boccia ha sottolinea­to l’importanza di aver avuto all’assemblea molti esponenti dei governi: «È una legittimaz­ione del ruolo sociale dell’impresa e della sua centralità. Come Confindust­ria e Confindust­ria Balcani possiamo essere soggetto di proposta, diventare un grande corpo intermedio anche in quest’area». Guardando al futuro: «È una grande responsabi­lità che ci prendiamo, portare avanti il progetto di crescere dal punto di vista associativ­o e delle imprese. Tra qualche anno – ha concluso Boccia – saremo orgogliosi di questa giornata».

LO SCENARIO Il Pil dell’area destinato ad aumentare tra il 3 e il 5%, incentivi per le aziende ed esenzione fiscale totale per gli utili reinvestit­i

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