La «nuova» Equitalia avrà accesso all’Anagrafe tributaria
Addio a Equitalia e rottamazione dei ruoli verso l’introduzione nel Ddl della manovra
Mobili e Parenteu pagina 47
pDa un lato la chiusura di Equitalia e la rottamazione delle cartelle. Dall’altro, il rafforzamento delle informazioni a disposizione dell’agente della riscossione con la possibilità di un accesso più ampio alle informazioni dell’Anagrafe tributaria, compresi i conti correnti. L’intervento del Governo punta sia a chiudere i conti con i crediti difficili da riscuotere sia a dotare di poteri più efficaci e al passo con i tempi i funzionari che si dovranno occupare di recuperare le imposte non pagate. Un modo per provare ad allontanare le accuse di condono nei confronti dell’operazione che porta alla definizione agevolata delle cartelle. Con tutto il pacchetto riscossione che molto probabilmente potrebbe essere “stralciato” dal decreto fiscale varato «salvo intese» dal Consiglio dei ministri di sabato scorso per confluire nel Ddl di Bilancio. Includere l’Iva o meno nella rottamazione richiede qualche giorno di riflessione in più: da una parte le cartelle Iva sono il grosso delle partita da cui il Governo si attende 3-4 miliardi; dall’altra pesa sempre il giudizio dell’Europa secondo cui uno Stato non può rinunciare all’attività di recupero di un’imposta che ha valenza comunitaria. Ma vediamo nel dettaglio.
Sul fronte legato a chi svolgerà la riscossione dopo Equitalia è in corso tutta una serie di riflessioni. L’ipotesi ora più accreditata è che la funzione venga assorbita dall’agenzia delle Entrate. Anche se lo stesso ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, non ha nascosto le difficoltà lungo questo percorso (come riportato ieri su queste colonne). Difficoltà legate essenzialmente al diverso trattamento contrattuale dei circa 8mila dipendenti di Equitalia che oltre ad avere remunerazioni più elevate (eredità delle vecchie esattorie gestite dagli istituti di credito) si troverebbero a entrare nel perimetro della Pa senza aver superato un concorso. Ecco perché sarebbe necessario una sorta di comparto autonomo delle agenzie fiscali seguendo il solco tracciato dai rapporti di Fmi e Ocse sull’amministrazione finanziaria italiana. Con un’inclusione all’interno delle Entrate sarebbe più facile dotare i soggetti incaricati della riscossione delle “dotazioni” già a disposizione dell’Agenzia. Ecco perché con il decreto viene previsto che l’Agenzia potrà utilizzare le informazioni dell’Anagrafe tributaria anche ai fini della riscossione. Estensione che va incontro alla richiesta dall’ad di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, nell’audizione del 9 febbraio scorso in commissione Finanze al Senato (poi ribadita in altre audizioni) in cui, oltre a fornire i dati sul carico affidato effettivamente ancora lavorabile, aveva delineato le possibili soluzioni per ridurre il problema delle quote di crediti inesigibili. E tra queste, appunto, la possibilità di consultare l’«Archivio dei rapporti finanziari».
Nel futuro più immediato, però, le attenzioni dei contribuenti sono rivolte alla rottamazione delle cartelle esattoriali. Non solo per capire cosa sarà sanabile, considerate le aperture su Iva e multe auto (e altri tributi locali) su cui però va definito un meccanismo per rendere appetibili ai Comuni (detentori dei crediti originari) l’adesione. Uno dei nodi più pratici è capire cosa fare dato che oggi scade la possibilità di chiedere la riammissione ai piani di dilazione per i soggetti decaduti senza dover versare prima tutte le rate che sono state saltate (si veda anche il focus a lato). Rimettersi in carreggiata potrebbe anche convenire se alla fine la norma sulla rottamazione delle cartelle, che si calcolerà sugli importi ancora da versare, dovesse consentire l’operazione solo a chi è in regola sui versamenti. Proprio a proposito di rate, chi aderirà alla rottamazione potrà pagare in un’unica soluzione o in tre tranche annuali.