Borse, attesa per la Bce Petrolio sui massimi
pBorse con finestra sulla Bce. Così può riassumersi la giornata di ieri dei principali listini europei. I mercati, a ben vedere, hanno vissuto una seduta interlocutoria. Tutti sono in attesa del meeting di oggi della Banca centrale europea.
L’incontro, in realtà, non dovrebbe fornire sorprese sull’immediata operatività della politica monetaria. E tuttavia, a fronte dei rumors riferiti al programma di acquisti mensili di asset da parte della Banca centrale, c’è molta curiosità per le parole di Mario Draghi. Vale a dire: gli operatori vogliono capire se potranno esserci delle modifiche. Così, in attesa del «verbo» dell’Eurogovernatore, gli investitori per l’appunto si sono messi in stand by. In un simile contesto Piazza Affari ha chiuso in rialzo dello 0,46%. Francoforte (+0,19%) e Parigi (+0,32%) hanno seguito a ruota. Un po’ meglio ha fatto Madrid (+0,96%).
Quest’ultima performance, a ben vedere, non stupisce. I mercati finanziari, allo stato attuale, guardano con molta meno apprensione alla Spagna rispetto all’Italia. A torto, o a ragione, l’avvicinarsi della scadenza elettorale del referendum costituzionale fa crescere il premio al rischio per il Belpaese. La riprova? L’andamento dello spread. Ieri la differenza tra il rendimento del BTp decennale e quello del Bund si è attestata a 141 punti base (erano 126,7 due sedute fa). Lo stesso indicatore per Madrid, invece, si è fermato a 108 basis points. Insomma: i numeri testimoniano della percezione che gli investitori hanno sulle due differenti situazioni.
Fin qui alcune indicazioni riguardo ai mercati azionari e al reddito fisso: quale invece la dinamica delle monete?
Su questo fronte l’euro è scivolato ulteriormente attestandosi in serata intorno a 1,09 verso il dollaro. Il consensus raccolto da Bloomberg prevede, per la fine dell’anno, la moneta unica a circa 1,10 contro il bi- 7È il nome (derivante dal colore della copertina) con il quale è conosciuto il Summary of commentary on current Economic conditions by Federal Reserve district. È pubblicato periodicamente per fare il punto sullo stato di salute dell’economia degli Sttai Uniti, con particolare attenzione ai consumi e al mercato del lavoro. È costruito sui report sui 12 distretti del sistema della Federal Reserve: ogni banca, invia le informazioni sul proprio distretto. Si tratta di un documento che, ovviamente, viene analizzato nei minimi particolari da parte degli investitori. Un modo (anche) per capire le possibili mosse di politica monetaria della Fed glietto verde. Deutsche Bank, dal canto suo, indica un valore più basso: intorno a 1,05. Le motivazioni? Da un lato il rischio politico legato proprio al referendum italiano; e, dall’altro, il possibile rialzo dei tassi ad opera della Fed. Cioè: gli esperti tedeschi, nonostante ammettano che la loro stima sull’euro sia «aggressiva», pensano che il dollaro dovrebbe rafforzarsi ancora un po’. Molto, ovviamente, dipenderà però dal trend di crescita dell’economia americana. Questa, secondo il Beige Book della Fed, da una parte si sta espandendo. Ma, dall’altra, deve superare l’incognita del voto presidenziale.
Dal mondo delle divise a quello delle commodity. Qui il petrolio è, nell’ultima seduta, ulteriormente cresciuto. Il Brent, in serata, viaggiava sui massimi degli ultimi 12 mesi intorno ai 53 dollari. Il balzo è stato causato anche, e soprattutto, dal dato sulle scorte Usa. Queste sono calate di 5,24 milioni di unità nella settimana chiusa il 14 ottobre. Gli analisti attendevano un rialzo di 2 milioni.Insomma: il dato ha sorpreso un po’ tutti. Con il che le quotazioni dell’oro nero sono salite. Una dinamica la quale, ovviamente, ha aiutato Wall Street (il rialzo ha spinto gli stessi listini Ue) e i titoli del settore. Nel Vecchio continente lo Stoxx europe 600 Oil& Gas è aumentato dello 0,9% mentre in Italia la salita si è limitata allo 0,56%.A Piazza Affari, a ben vedere, la spinta maggiore l’ha data il comparto degli istituti di credito. Il Ftse italia bank, infatti, è salito dell’ 1,33%.
LAGIORNATA Piazza Affari è cresciuta dello 0,46%. Meglio Madrid (+0,96%). Parigi e Francoforte sono salite dello 0,32% e 0,19%