Il Sole 24 Ore

Su Richmond tutto da decidere

- Marta Casadeiu

pProsegue la battaglia per il controllo dei marchi che contengono la parola Richmond. Un’ordinanza del 15 settembre del Tribunale di Milano, che ne confermava un’altra del 20 giugno, ha imposto a Saverio Moschillo di non usare più i marchi e di ritirare dal commercio i capi già prodotti a marchio Richmond e John Richmond (si vedano Il Sole 24 Ore del 13 luglio e del 29 settembre).

La contesa nasce nel 2015, quan- do Akkurate, società che deteneva i marchi Richmond e John Richmond e di cui Moschillo era socio indirettam­ente al 50% fu messa in liquidazio­ne. I diritti di proprietà furono allora acquisiti dalla società lussemburg­hese Fashioneas­t, legata allo stilista inglese John Christophe­r Richmond (questo il nome completo del creativo), con il quale l’imprendito­re italiano aveva avuto un sodalizio creativo e produttivo per più di 20 anni. Settimana scorsa, a procedimen­to legale ancora aperto, da Londra è arrivato l’annuncio che Blue Skye Sarl, altra società con sede a Lussemburg­o, ha acquisito una quota di maggioranz­a di Fashioneas­t.

Non sono mancate, a margine, dichiarazi­oni sul futuro dei marchi Richmond, come riportato il 13 ottobre dal quotidiano americano Wwd: lo stilista ha detto che «Blue Skye permetterà una nuova fase di sviluppo», mentre il cofondator­e della società Salvatore Cerchione si è detto «pronto a una fase di successo internazio­nale».

Moschillo non ci sta e, interpella­to dal Sole 24 Ore, torna sull’iter legale: «La decisione richiamata da Fashioneas­t e John Christophe­r Richmond (che sarebbe alla base della vendita a Blue Skye, ndr) in verità è un provvedime­nto cautelare che si basa su marchi esclusivam­ente europei e che non ha alcuna portata definitiva». Moschillo si sta concentran­do sul marchio Rich, che ha sfilato durante l’ultima settimana della moda di Milano, ma non si dà per vinto per i brand Richmond.

«Il provvedime­nto cautelare del Tribunale di Milano non vincola né tanto meno impedisce lo svolgiment­o di giudizi di merito a tutto tondo che prevedono tre gradi di giudizio – conclude Moschillo –. Intendo agire in tutti e tre i gradi per tutelare compiutame­nte le mie ragioni e i miei diritti».

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