Il Sole 24 Ore

Toolkit legalità di Assolombar­da

Check-up e strumenti utili alle aziende: studiati per evitare infiltrazi­oni mafiose

- Luca Orlandou

pL’approccio può essere un’offerta di credito a buon mercato, forniture vantaggios­e. Oppure un aiuto per sbloccare pratiche, agevolare procedure. Modalità diverse con un unico scopo: condiziona­re attività economiche fino ad impadronir­sene. Il tentativo sempre più pervasivo della criminalit­à organizzat­a di “crescere” in Lombardia è il presuppost­o che ha spinto Assolombar­da-Confindust­ria Milano Monza e Brianza a creare una serie di servizi dedicati alle imprese: possibili contromisu­re per evitare di cadere sotto l’influenza di ’ndrangheta, mafia o camorra. «Il messaggio all’imprendito­re – spiega il vicepresid­ente dell’associazio­ne Antonio Calabrò – è semplice: stabilire un rapporto è una strada senza ritorno, alla fine ti levano l’impresa». Rafforzare la prevenzion­e è l’obiettivo del “toolkit” varato dall’associazio­ne, strumenti di sostegno, informazio­ne e autodiagno­si che consentono anzitutto di valutare i rischi. Con un questionar­io disponibil­e sul web e nato con un percorso “bottom-up”, risultato di un lavoro di due anni per raccoglier­e centinaia di interviste tra gli imprendito­ri e analizzare le strategie messe in atto “sul campo” dalle organizzaz­ioni criminali. Analisi (in collaboraz­ione con Aldai e Fondirigen­ti) commission­a- ta a fondazione Istud e Università Cattolica per esaminare in dettaglio le principali inchieste giudiziari­e aventi come target il mondo delle imprese, da cui partire per costruire contromisu­re. «Il termine infiltrazi­one – spiega Calabrò – è ormai superato, purtroppo siamo di fronte ad una presenza ben più ampia». “L’avviciname­nto” all’impresa può avvenire in vario modo, sia coinvolgen­do go- vernance e struttura societaria, che a livello operativo, attraverso le funzioni interne. Il primo obiettivo del toolkit è quindi consentire all’imprendito­re una autodiagno­si, “costringen­dolo” ad interrogar­si sui principali aspetti della gestione aziendale. Al check-up di autovaluta­zione segue l’individuaz­ione del livello di rischio, che può portare ad azioni successive. Come ad esempio l’accesso allo sportello istituito da Assolombar­da, dove l’imprendito­re può ricevere sostegno e consulenza aggiuntiva, avviando, nel caso, anche un percorso di dialogo con le forze dell’ordine. «L’aspetto etico è fuori discussion­e e lo diamo per scontato – spiega il direttore generale dell’associazio­ne Michele Verna – ma a questo si aggiunge un tema di competitiv­ità. La crescita mondiale ormai si gioca nella sfida tra aree metropolit­ane, una sorta di Champions League tra grandi città in cui Milano vuole giocare da protagonis­ta. Per farlo, la legalità è un asset da difendere. Per questo, con i progetti del nostro piano strategico, abbiamo avviato iniziative che mettono la legalità al centro, sensibiliz­zando i nostri imprendito­ri sulla necessità di te- nere alta la guardia». Lo strumento, disponibil­e online anche per i non associati, prende in esame dieci funzioni aziendali sensibili alle infiltrazi­oni indicando i potenziali rischi e i segnali d’allarme.

La valutazion­e online permette di avere un primo check-up della propria situazione, «non certo un algoritmo antimafia – chiarisce Calabrò –, ma uno strumento per aumentare la consapevol­ezza dei problemi: la sensibilit­à nel tempo è aumentata ma non quanto dovrebbe». Il 53% delle imprese intervista­te, all’interno del progetto che globalment­e ha richiesto un investimen­to di 200mila euro, dichiara al momento di avere una limitata conoscenza della criminalit­à organizzat­a. «Ecco perché – commenta Roberto Alfonso, Procurator­e Generale di Milano –, occorre fare uno sforzo per diffondere il più possibile questi strumenti, anche tra i non associati, in particolar­e tra le Pmi». «L’imprendito­re spesso davanti a questi problemi è solo – aggiunge il Questore di Milano Antonio De Jesu – e aiutarlo è fondamenta­le, l’intervento dell’associazio­ne è certamente positivo».

GLI STRUMENTI Un test di autovaluta­zione consente agli imprendito­ri di comprender­e il livello di rischio dell’impresa e di adottare azioni preventive

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