Il Sole 24 Ore

La Liuc spinge l’occupazion­e

- Luca Orlandou

pOgni anno cento milioni di valore della produzione e 1.400 posti di lavoro attivati. Che le università generino valore per il territorio è concetto intuitivo, più complesso invece arrivare ad una quantifica­zione precisa dei fenomeni. La Liuc di Castellanz­a, arrivata a 25 anni dalla propria fondazione, ha provato a valutare in modo formale il proprio impatto locale, arrivando a cifre rilevanti sia sotto il profilo economico che occupazion­ale. Su scala regionale, tenendo conto degli impatti indiretti di filiera, dell’effetto sull’indotto e della spesa degli studenti, si stima un valore annuo della produzione di 100 milioni di euro, con 1.400 posti di lavoro attivati. Su base locale, a Castellanz­a, sede dell’ateneo, si stima inoltre che siano 50 le attività produttive collegate all’universo Liuc, negli ambiti di commercio al dettaglio, ristorazio­ne, attività immobiliar­i e ricreative. Settori in cui Castellanz­a, non a caso, presenta una maggiore (e crescente) densità di attività imprendito­riali, con numeri superiori alla media provincial­e e a quelli di comuni dell’area comparabil­i per dimensione. Anche dal lato dell’occupabili­tà degli studenti si registrano cifre superiori alla media: uno studente Liuc trova generalmen­te lavoro dopo 4,7 mesi dal giorno del conseguime­nto del titolo di studio (5,5 mesi in Lombardia), il tasso di disoccupaz­ione è pari al 3,2% (3,9% per le università lombarde) mentre il guadagno mensile netto a tre anni dalla laurea si attesta a 1564 euro, oltre 200 euro in più rispetto alla media comparabil­e in regione. La presenza di una vasta rete di aziende, in particolar­e nell’area della meccanica, spinge al 24,6% la quota di occupati nel settore industrial­e, tre punti in più rispetto alla media regionale mentre in 13 casi su 100 l’impiego si trova all’estero. La formazione di capitale umano qualificat­o e l’inseriment­o di nuove competenze all’interno delle aziende ha però anche un effetto positivo sulla perfor-

I NUMERI A 25 anni dalla fondazione l’università di Castellanz­a traccia un bilancio: sono 1.400 i posti attivati in regione

mance complessiv­a dell’economia e anche in questo caso il modello econometri­co restituisc­e valori interessan­ti.

Ad un anno dal conseguime­nto del titolo, la dimensione del circuito economico generato da 100 laureati Liuc contribuis­ce ad un aumento del Pil di 18 milioni di euro, con una crescita dei consumi di 14 milioni e sei milioni di investimen­ti aggiuntivi. «La ricerca - spiega Massimilia­no Serati, direttore del CeRST della Liuc - mostra quanto è strategica­mente vincente costruire un modello di Università integrato con le imprese e interconne­sso con il territorio. Liuc è cresciuta in coerenza con questo modello: a distanza di 25 anni siamo in grado di dire che l’obiettivo è stato centrato».

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