La Liuc spinge l’occupazione
pOgni anno cento milioni di valore della produzione e 1.400 posti di lavoro attivati. Che le università generino valore per il territorio è concetto intuitivo, più complesso invece arrivare ad una quantificazione precisa dei fenomeni. La Liuc di Castellanza, arrivata a 25 anni dalla propria fondazione, ha provato a valutare in modo formale il proprio impatto locale, arrivando a cifre rilevanti sia sotto il profilo economico che occupazionale. Su scala regionale, tenendo conto degli impatti indiretti di filiera, dell’effetto sull’indotto e della spesa degli studenti, si stima un valore annuo della produzione di 100 milioni di euro, con 1.400 posti di lavoro attivati. Su base locale, a Castellanza, sede dell’ateneo, si stima inoltre che siano 50 le attività produttive collegate all’universo Liuc, negli ambiti di commercio al dettaglio, ristorazione, attività immobiliari e ricreative. Settori in cui Castellanza, non a caso, presenta una maggiore (e crescente) densità di attività imprenditoriali, con numeri superiori alla media provinciale e a quelli di comuni dell’area comparabili per dimensione. Anche dal lato dell’occupabilità degli studenti si registrano cifre superiori alla media: uno studente Liuc trova generalmente lavoro dopo 4,7 mesi dal giorno del conseguimento del titolo di studio (5,5 mesi in Lombardia), il tasso di disoccupazione è pari al 3,2% (3,9% per le università lombarde) mentre il guadagno mensile netto a tre anni dalla laurea si attesta a 1564 euro, oltre 200 euro in più rispetto alla media comparabile in regione. La presenza di una vasta rete di aziende, in particolare nell’area della meccanica, spinge al 24,6% la quota di occupati nel settore industriale, tre punti in più rispetto alla media regionale mentre in 13 casi su 100 l’impiego si trova all’estero. La formazione di capitale umano qualificato e l’inserimento di nuove competenze all’interno delle aziende ha però anche un effetto positivo sulla perfor-
I NUMERI A 25 anni dalla fondazione l’università di Castellanza traccia un bilancio: sono 1.400 i posti attivati in regione
mance complessiva dell’economia e anche in questo caso il modello econometrico restituisce valori interessanti.
Ad un anno dal conseguimento del titolo, la dimensione del circuito economico generato da 100 laureati Liuc contribuisce ad un aumento del Pil di 18 milioni di euro, con una crescita dei consumi di 14 milioni e sei milioni di investimenti aggiuntivi. «La ricerca - spiega Massimiliano Serati, direttore del CeRST della Liuc - mostra quanto è strategicamente vincente costruire un modello di Università integrato con le imprese e interconnesso con il territorio. Liuc è cresciuta in coerenza con questo modello: a distanza di 25 anni siamo in grado di dire che l’obiettivo è stato centrato».