Il Sole 24 Ore

Dall’Italia fondi per 500 milioni

- Mar. B.

pC’è tanta Italia nella missione Exomars. Tutta tecnologia made in Italy «frutto dell’eccellenza della filiera aerospazia­le italiana, una filiera completa civile e militare fatta di ricerca di base, di istituzion­i e di industrie come la Leonardo Finmeccani­ca e la Thales Alenia che ci rende protagonis­ti in Europa e nel mondo. Un fatto di cui dobbiamo essere orgogliosi», avverte il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini. Che ieri a Roma dal Palazzo delle esposizion­i - collegato con la stazione spaziale Esa - ha più volte sottolinea­to il ruolo italiano di leader della missione senza nascondere la sua «scaramanzi­a» (in attesa del segnale definitivo che confermass­e l’ammartaggi­o). Una leadership confermata anche dall’impegno economico dell’Italia in questa avventura spaziale di Exomars: il costo delle due missioni su Marte - di cui questa in corso è l’«aperitivo» - almeno per la parte europea è di 1,5 miliardi (il resto per una parte minore è a carico della Russia). Di questi fondi investiti il 35% - oltre 500 milioni - arriva dall’Italia. «Regno Unito, Germania e Francia contribuis­cono insieme più o meno quanto l’Italia da sola», ha ricordato dagli Usa anche il premier Matteo Renzi. Che ha parlato di una missione «simbolo dell’Europa del futuro». Un impegno che ha in ogni caso un grande ritorno economico per il Paese visto che ogni euro investito nello spazio produce un ritorno di 3-5 euro . «La space economy è già una realtà e l’Italia è uno dei pochi Paesi già all’avanguardi­a in questo settore», ha spiegato l’amministra­tore delegato di Leonardo Finmeccani­ca, Mauro Moretti che ieri ha ribadito l’intenzione di investire ancora di più nello spazio : «Spero di dare una buona notizia a breve - ha detto Moretti - forse molto prima della fine dell’anno» (Si veda altro articolo a pagina 35). «Noi ci stiamo riposizion­ando sullo spazio - ha concluso l’ad di Leonardo Finmeccani­ca - perché crediamo che sia un investimen­to buono e riteniamo che tutti gli investimen­ti che vanno in quella direzione possano dare risultati importanti».

«È un momento storico e io sono orgoglioso per l’Agenzia spaziale italiana che ha guidato questo sforzo in questi anni, del fatto che abbiamo contribuit­o in modo decisivo a portare questa missione su Marte», ha aggiunto il presidente dell’Asi Roberto Battiston che ha ricordato come la ricerca sullo spazio sia «piena di rischi» e che anche in caso di fallimento fa avanzare la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie.

LE VALUTAZION­I Moretti: ci stiamo riposizion­ando sullo spazio, attesi risultati importanti Battiston: la ricerca va avanti in ogni caso

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