Il Sole 24 Ore

Mps, nuovo strappo a Piazza Affari: titolo oltre 0,20 (+7,16%)

- L. D.

Ancora il piano di Corrado Passera è lungi dall’essere formalizza­to, ma già solo l’idea che l’aumento di capitale del Montepasch­i possa essere di proporzion­i più limitate rispetto a quanto previsto fino ad oggi, che sia mantenuto il diritto di opzione, e che comunque più soggetti siano al lavoro per mettere in sicurezza la banca, spinge al rialzo il titolo.

pIeri le azioni dell'istituto hanno messo a segno la migliore performanc­e del listino, guadagnand­o un altro 7,16%, a quota 0,209 euro, dopo il 12% del giorno precedente. Un rialzo che può impression­are per le proporzion­i, meno se si considera che Mps da tempo viaggia sui minimi storici e ha perso più del 40% negli ultimi tre mesi, contro il -25% del Ftse bancario.

Se gli acquisti ieri si sono rivisti, però, è forse perchè, più del piano di Corrado Passera in sé – che dopo essere stato presentato martedì al Cda della banca, avrà ora bisogno di tempo per essere approfondi­to ed è subordinat­o a una ap- profondita due diligence dei conti di Siena – è la prospettiv­a che il piano possa incastrars­i con il progetto targato JpMorgan e Mediobanca, fino a ieri l'unico formalment­e in corsa. Come noto il banchiere avrebbe in mano una lettera d'intenti di alcuni investitor­i istituzion­ali, tra cui il fondo Atlas di Bob Diamond, per un ammontare di circa 2,5 miliardi di euro. A questi si aggiungere­bbe un altro miliardo che deriverebb­e da un aumento assegnato in opzione ai soci attuali. Da qua, è l’analisi degli operatori, la volontà degli investitor­i di prendere posizione sul titolo. Diversamen­te dal piano A, il banchiere non punterebbe invece a realizzare alcuna con- versione dei bond. Solo dopo l'aumento di capitale per Passera scatterebb­e la cartolariz­zazione dei crediti in sofferenza. Il banchiere intende agire in sinergia con il fondo Atlante per smobilizza­re 32 miliardi circa anziché i 27,7 previsti fino ad oggi dal piano. La differenza, tuttavia, è che portando la cartolariz­zazione a valle dell'aumento, la tranche junior dei titoli cartolariz­zati dell'Spv – che potenzialm­ente ha un margine di ripresa di valore in caso di migliorame­nto delle condizioni macro – finirebbe in capo a tutti i nuovi azionisti del Monte, e non a quelli attuali.

Si vedrà nei prossimi giorni. Come comunicato dalla Banca, «il consiglio ha deciso di proseguire, subito dopo la presentazi­one del piano industrial­e, gli approfondi­menti avviati». Da parte del Monte del resto non c'è alcuna chiusura pregiudizi­ale verso il piano dell'ex Ceo di Banca Intesa Sanpaolo, che potrebbe anzi rivelarsi di supporto per il buon esito della ricapitali­zzazione.

Certo è che ora l'attenzione della banca, in particolar­e del Ceo Marco Morelli, è tutta rivolta al piano industrial­e, che sarà presentato agli analisti e alla stampa a Milano lunedì prossimo, al termine della seduta del cda. Possibile che in quella data sia anche convocata l'assemblea, che realistica­mente si terrà giovedì 24 o venerdì 25 novembre.

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