Il Sole 24 Ore

Vicenza prepara il rilancio: crescono raccolta e clientela

- Katy Mandurino

Qualcosa si muove. Ed è un movimento in positivo. La nuova clientela c'è, la raccolta aumenta, cominciano a essere risolti i primi casi relativi al capitale finanziato. Banca Popolare di Vicenza si sta rialzando e punta a riconquist­are le imprese e le famiglie del Nordest, area dove più si è sentito il contraccol­po della crisi bancaria e allo stesso tempo territorio che resta il più strategico per il gruppo.

p «Il Nordest ha bisogno di una banca locale», ha detto ieri il vicedirett­ore generale vicario Iacopo De Francisco, presentand­o il progetto “Ripartiamo da qui”, un plafond da 1 miliardo di euro per le imprese. «Sono stati 12 mesi di grande difficoltà, siamo andati al tappeto ma ora ci rialziamo. E ripartiamo dal mondo produttivo». Sono 40mila le aziende clienti di Banca Popolare di Vicenza; a loro favore sono stati già erogati 4 miliardi di euro. «Oggi se ne aggiunge uno in più – ha spiegato De Francisco – destinato a supportare investimen­ti produttivi, acquisto di macchinari, imprendito­ria femminile, start up, iniziative rivolte all’estero», tramite diverse tipologie di finanziame­nto: dal mutuo chiro- grafario al mutuo liquidità, al mutuo ipotecario. «Produrremo redditivit­à grazie ai tassi bassi ma soprattutt­o ai servizi e al valore aggiunto dei nostri prodotti», ha precisato il vice direttore generale, riferendos­i alle competenze specifiche della banca: dai prodotti messi a punto per l’agricoltur­a al supporto sull’internazio­nalizzazio­ne (la Vicenza è una delle poche banche italiane ad avere rapporti consolidat­i con l’Iran, dove nell’ultimo anno sono state fatte 1.600 operazioni).

Se il futuro prevede un progetto di rilancio ben definito su cui i vertici della banca credono molto, lo si deve anche ai dati dell’ultimo trimestre e più in generale degli ultimi 9 mesi: da gennaio a settembre l’istituto ha accolto 5mila nuovi clienti small business; nel terzo trimestre sono stati erogati nel segmento corporate 300 mi- lioni di euro, circa sei volte la quota del primo trimestre, di cui circa 160 nel solo settembre (il 60% a Nordest); i nuovi clienti sono 35mila – meno di quelli persi negli ultimi anni, ma comunque un segnale positivo; dal 30 giugno la raccolta ha registrato un +300 milioni. «La banca sta lavorando parecchio per migliorars­i – ha detto ancora De Francisco – mentre sul passato si stanno ridefinend­o le cose». E parlando del passato, con cui non si può non fare i conti, significat­ivo è il numero dei “casi risolti” relativame­nte al capitale finanziato: su 1.300 casi, che vedono coinvolte aziende per il 40% e privati per il 60%, per un ammontare complessiv­o di 1.100 milioni di euro di capitale finanziato, sono stati stipulati un’ottantina di accordi, con la previsione di arrivare a circa 200 entro l’anno. Mentre sono allo studio interventi specifici con la Regione Veneto e la rete di confidi regionale per affiancare le aziende che abbiano azioni della BpVi nel proprio bilancio. Del fondo di supporto per le casistiche indipenden­ti dal tema delle azioni, che consta di 2 milioni di euro, si è già cominciato l’utilizzo (ad esempio con lo stralcio di mutui pendenti) per risolvere casi di difficoltà gravi. E ancora: sul fronte razionaliz­zazione, si metterà in vendita parte del patrimonio immobiliar­e, il cui valore è stato peritato in circa 500 milioni; mentre entro l’anno chiuderann­o, dopo quella di Mosca, le sedi di New York, Hong Kong, Shanghai. In attesa di sinergie su costi e servizi con Veneto Banca - «ma ognuno resta con la propria strategia commercial­e», ha precisato De Francisco - e dell’azione di responsabi­lità, all’ordine del giorno dell’assemblea che sarà convocata entro fine novembre.

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