Iren, raddoppio dei profitti in tre anni
Crescita del dividendo dell’8% l’anno fino al 2021 - Bianco: forte focus sul risiko
pMargini e utili in crescita, un target di incremento annuo del dividendo per azione di circa l’8% e un debito che verrà ridotto a 2 miliardi, con un rapporto sull’Ebitda che scenderà a quota tre già nel 2018. Il tutto mantenendo un forte focus sul risiko, dove Iren punta a recitare da protagonista nelle proprie aree di riferimento con un mol ulteriore e potenziale di 100 milioni che potrebbe arrivare proprio dalle operazioni di M&A.
Sono questi i principali capisaldi del nuovo piano industriale di Iren al 2021, approvato dal consiglio della multiutility che fa capo principalmente ai Comuni di Torino, Genova e Reggio Emilia e illustrato ieri alla comunità finanziaria. È notizia delle ultime ore, inoltre, come riportato da Radiocor Plus, che il gruppo starebbe sondando il mercato obbligazionario per un’emissione, a valere sul programma Emtn da 1 miliardo, di importo molto significativo (fino a 500 milioni)
«Negli ultimi mesi abbiamo lavorato molto bene, quindi abbiamo aggiornato il business plan ponendoci ovviamente obiettivi più ambiziosi sotto tutti i punti di vista», commenta l’ad Massimiliano Bianco. Tra questi – ed è un tema molto rilevante per gli azionisti pubblici ma soprattutto per Piazza Affari – c’è quello del dividendo, «tra i migliori in Italia in termini di visibilità di ritorno dell'investimento – precisa Bianco – in virtù di un sottostante rappresentato da un’azienda solida nella generazione di flussi di cassa con un payout oggi attorno al 50% e che, con l'aumento dell'utile, si attesterà attorno al 45%». Cosa che magari, col passare degli anni, potrebbe anche lasciare spazio per una ulteriore destinazione dei flussi di cassa alla remunerazione dei soci.
Tra gli obiettivi già raggiunti spiccano le sinergie per 50 milioni e i margini addizionali, ai quali tra gli altri hanno contribuito le acquisizioni (per 75 milioni, a partire da Atena e dal termovalorizzatore di Torino) e la crescita organica (per altri 65 milio- ni. Per il 2021, invece, si punta a un mol a 900 milioni (+32% sul 2015), di cui circa il 75% deriverà da attività regolate, a sinergie per 100 milioni e a un utile netto sostanzialmente raddoppiato già al 2019 e che nel 2021 toccherà quota 251 milioni, mentre gli investimenti saliranno a quota 2,2 miliardi. Il tutto con un significativo impegno sui clienti: Iren mira ad acquisirne altre 400mila per arrivare tra cinque anni ad averne 1,9 milioni su luce e gas.
E il risiko? Qui Bianco traccia un profilo molto chiaro dei potenziali identikit: «Società di medie e piccole dimensioni con un forte fitting industriale, economico e finanziario e principalmente nelle aree di riferimento,