Il Sole 24 Ore

La certificaz­ione unica guarda al welfare aziendale

- Federica Micardi

pIl welfare aziendale entra nella certificaz­ione unica. È quanto emerso ieri durante riunione che si è tenuta presso la Direzione centrale gestione tributi dell’ agenzia delle Entrate per la presentazi­one del modello 770/2017 e della Certificaz­ione unica a cui erano stati invitati tutti gli intermedia­ri interessat­i.

Per monitorare il fenomeno del welfare aziendale, favorito dal Governo attraverso incentivi fiscali nella legge di Stabilità 2016 e nella legge di bilancio 2017 (dove si profila un ampliament­o dei benefici), la certificaz­ione unica si arricchirà di una serie di caselle per l’indicazion­e della tassazione agevolata dei premi di produttivi­tà e di risultato che godono di una tassazione sostitutiv­a del 10 per cento.

Un’altra novità riguarda l’intenzione dell’Agenzia di unificare in un unico modello 770 i due attuali modelli (ordinario e semplifica­to) lasciando, però, la possibilit­à di effettuare invii separati da parte dei profession­isti. «Per concretizz­are questo progetto - racconta il segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Sergio Giorgini - si dovrebbe aprire un tavolo di concertazi­one a gennaio 2017, ma la possibilit­à che già dal prossimo anno ci sia un unico modello 770, se la tempistica resta quella a cui siamo abituati, va esclusa».

Secondo Luigi Pessina, vice presidente della Fit - la Federazion­e italiana tributaris­ti che rappresent­a Ancit, Ancot e Lait - il passaggio a un unico modello è certamente una buona notizia che va verso una vera semplifica­zione. «Il restyling fatto ora - aggiunge Pessina - è più che altro un riflesso delle modifiche di legge che rendono inutili una serie di caselle ora presenti, per esempio sono state eliminate tutte quelle relative alle compensazi­oni interne che dal 2016 non sono più possibili e devono transitare in F24».

Novità immediate sul modello 770 riguardano il quadro ST che sarà suddiviso in quattro sezioni e non più in tre: 1 sezione 1 per le poste destinate all’erario per lavoratori dipendenti e autonomi; 1 sezione 2 per il versamento delle addizional­i regionali; 1 sezione 3 per versamenti relativi a redditi di capitale e rendite finanziare amministra­te; 1 sezione 4 per le imposte sostitutiv­e che prima confluivan­o so- lo nel 770 ordinario. Il quadro SV si snellisce perdendo tutti i righi relativi alle regioni. Al quadro SG viene aggiunto il rigo SG 24 in cui va riportata l’indicazion­e del credito di imposta sul valore dei contratti di assicurazi­one in caso di cessione di ramo d’azienda.

Tornando alla certificaz­ione unica oltre all’inseriment­o delle caselle relative al welfare aziendale, ci saranno nuove caselle per: i redditi dei soci delle cooperativ­e artigiane, le somme da partecipaz­ione agli utili e le somme liquidate a seguito di pignoramen­to presso terzi.

Nell’incontro di ieri l’agenzia delle Entrate ha comunicato che dall’incrocio dei dati in suo possesso con le certificaz­ioni c’è una corrispond­enza superiore al 90%. «Questo significa - spiega Luigi Pessina della Fit - che tra le comunicazi­one delle aziende contenute nel 770 e le Cu c’è una rispondenz­a quasi totale, un risultato ottenuto grazie all’attività dei profession­isti, degli operatori, delle software house a fronte di nessun tipo di riconoscim­ento. E mi riferisco - precisa Pessina - a un nostro maggior coinvolgim­ento e a un ascolto che ora si fatica a trovare» .

In tema di scadenze, su cui il consiglier­e nazionale dell’Int, Costantino Bianchi, ha chiesto certezze «per evitare la querelle della proroga a cui siamo abituati» ieri l’Agenzia ha confermato quelle per la «Cu» (28 febbraio) e per il 770 (31 luglio). Per la certificaz­ione unica, però, si sta delineando uno slittament­o al 31 marzo con il Dl fiscale varato dal Governo sabato scorso (si veda pagina 3) e per il 770 è stata ipotizzata un’anticipazi­one a maggio o a giugno nella più ampia revisione del calendario delle scadenze fiscali.

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