Il Sole 24 Ore

Patti per liberare spazi finanziari: regia in due tempi

- G.Tr.

pU na regia in due tempi per gli accordi regionali e nazionali chiamati a liberare spazi finanziari per gli investimen­ti locali, con la possibilit­à per lo Stato di intervenir­e con poteri sostitutiv­i nei confronti delle regioni che non si attivano. Lo prevede la bozza di decreto di Palazzo Chigi che attua l’articolo 10 della legge sul pareggio di bilancio appena riformata, e che quindi dovrà regolare il sistema per tradurre davvero in pratica il rilancio degli investimen­ti. Nel meccanismo rientrano gli investimen­ti finanziati da indebitame­nto o dai risultati di amministra­zione degli esercizi precedenti.

Per capire la questione bisogna partire dalla regola di base del pareggio di bilancio, che affida appunto alle intese regionali e nazionali la distribuzi­one degli spazi di indebitame­nto in un meccanismo che garantisca il pareggio a livello “consolidat­o” fra gli enti locali di ogni regione o provincia autonoma. Come ogni mercato, anche quello degli spazi finanziari è alimentato dall’offerta, portata dalle amministra­zioni che prevedono di ottenere un surplus, e dalla domanda, in arrivo da parte degli enti che temono invece di non riuscire a raggiunger­e il pareggio. I primi, cedendo spazi finanziari, ottengono un bonus sul pareggio di bilancio dei due anni successivi, pari per ogni anno al 50% delle quote cedute, mentre ai secondi succede il contrario.

Fin qui, il meccanismo è in linea con i vecchi patti di solidariet­à regionali o nazionali, che però hanno funzionato a singhiozzo. Nel nuovo quadro disegna- to dal pareggio di bilancio, invece, lo scambio di quote è il pilastro intorno al quale ruota tutto il meccanismo degli investimen­ti locali, quindi va blindato. Per questa ragione, prima di tutto, la legge e il decreto attuativo prevedono meccanismi sostitutiv­i e la possibilit­à di infliggere sanzioni alle regioni che non rispettano il calendario. Il cronoprogr­amma prevede che le richieste di cessione o acquisizio­ne di spazi di bilancio si apra ogni anno al 15 gen-

IL QUADRO Regioni e Stato centrale in azione per garantire la tempistica degli interventi previsti dalla legge sul pareggio di bilancio

naio, con possibilit­à di presentare le domande entro il 28 febbraio e la redistribu­zione regionale entro il 31 marzo. Dove non arriverann­o le i ntese regionali dovrà intervenir­e il meccanismo nazionale, scandito da ritmi analoghi che partiranno il 1° giugno e si chiuderann­o il 15 luglio.

Il decreto fissa poi una scala di priorità per la distribuzi­one dei “bonus”. La preferenza deve andare, nell’ordine, ai Comuni fino a mille abitanti e a quelli che hanno sul tavolo progetti esecutivi da finanziare, mentre al terzo e quarto posto si incontrano gli enti che registrano l’incidenza maggiore del fondo cassa rispettiva­mente sulla quota vincolata agli i nvestiment­i e sulla quota libera del risultato di amministra­zione.

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