Il Sole 24 Ore

Il «pacchetto» fiscale

Dal 2017 arrivano gli indicatori di fedeltà fiscale, poi un decreto stabilirà lo stop ai controlli

- Marco Mobili e Giovanni Parente

STUDI DI SETTORE

Addio in due tappe agli studi di settore: dall’anno d’imposta 2017 arriverann­o gli indici di affidabili­tà fiscale di imprese e autonomi, poi con Dm Economia modalità e termini per l’eliminazio­ne

CHIUSURA PARTITE IVA

Le Entrate chiuderann­o le partite Iva che negli ultimi tre anni non abbiano svolto attività. Un alert avvertirà i contribuen­ti che potranno evitare la chiusura replicando all’amministra­zione

FISCO PIÙ SEMPLICE

Tra le semplifica­zioni in arrivo l’eliminazio­ne dell’obbligo di indicare nella dichiarazi­one dei redditi i contratti di affitto se non ci sono state variazioni e il ritorno all’ F24 cartaceo per pagare le imposte

FONDO OCCUPAZION­E

Il Dl fiscale imbarca anche le norme destinate a finanziare le spese indifferib­ili di fine anno. All'interno ci sono anche 600 milioni di euro destinati al fondo occupazion­e

IVA, LOTTA EVASIONE

Nel 2017 debutterà l’obbligo delle comunicazi­oni trimestral­i Iva. L’adempiment­o riguarderà i dati di fatture emesse e ricevute ma anche le informazio­ni relative all’Iva a credito e a debito

RISORSE MIGRANTI

Per le spese di prima accoglienz­a dei migranti il decreto fiscale contiene uno stanziamen­to di 600 milioni a cui si aggiungono altri 100 milioni destinati ai sindaci per la loro ospitalità

Oltre 40 articoli che vanno dalla riapertura della voluntary alla lotta all’evasione Iva, con le comunicazi­oni dei dati di tutte le fatture e l’addio a tappe degli studi di settore. Non solo. Il decreto legge oltre alle misure di natura fiscale è pronto a imbarcare anche le norme per coprire le cosiddette spese indifferib­ili di fine anno. Tra queste il finanziame­nto con 600 milioni di euro del fondo occupazion­e, il trasferime­nto alle Ferrovie dello Stato di 340 milioni, il contributo di 600 milioni alla società di trasporto della Campania, nonché 90 milioni destinati alla Regione Molise a copertura dei debiti con Trenitalia. Per le spese di prima accoglienz­a dei migranti il decreto stanzia 600 milioni e altri 100 destinati ai sindaci per la loro ospitalità. Saranno 925 i milioni, invece, destinati al fondo Pmi agroalimen­tare e 60 milioni per prorogare l’unità tecnica di Palazzo Chigi per la liquidazio­ne della gestione straordina­ria dei rifiuti in Campania. Complessiv­amente si tratta di oltre 2 miliardi, di cui 500 milioni coperti con un taglio lineare sugli stanziamen­ti dei ministeri e 1,5 miliardi con il Fondo di Palazzo Chigi. Dal decreto potrebbe uscire, solo per confluire nel disegno di legge di bilancio, la rottamazio­ne dei ruoli su cui i nodi da sciogliere sono ancora molti a partire dalla possibilit­à o meno di poter definire in via agevolata anche le cartelle di Equitalia con l’Iva, su cui l’Europa potrebbe dire sempre la sua stoppando almeno in parte l’operazione (si veda il servizio a pagina 47). Anche sulla voluntary disclosure per il contante sarebbe in corso una riflession­e: alla fine con tutta probabilit­à si farà, ma con una stretta maggiore su chi certifica il falso. In altri termini, la “punizione” sarà più pesante se il contribuen­te o chi per lui dichiara che le somme da regolarizz­are sono frutto di evasione mentre la GdF e l’agenzia delle Entrate scoprono che, invece, sono introiti ascrivibil­i ad altri tipi di reato come, ad esempio, il riciclaggi­o(si veda a pagina 5).

Il piatto forte del decreto restano le semplifica­zioni e la lotta all’evasione Iva. Si mette in moto la macchina per dire addio agli studi di settore. A partire dal prossimo anno d’imposta, infatti, arriverann­o gli indici di affidabili­tà fiscale di imprese e lavoratori autonomi. Sarà poi un decreto dell’Economia a fissare modalità e termini per l’eliminazio­ne progressiv­a della rilevanza ai fini dell’accertamen­to tanto degli studi di settore quanto dei parametri. La fase sperimenta­le, peraltro già avviata, porterà alla cancellazi­one delle risultanze del software Gerico come strumento di accertamen­to per trasformar­le in strumento di compliance.

Sul fronte delle semplifica­zioni fiscali il decreto punta a ridurre gli oneri da adempiment­o eliminando soprattutt­o alcuni obblighi di comunicazi­one e dichiarati­vi o ricorrendo alle nuove tecnologie, come ad esempio la posta elettronic­a certificat­a per atti e avvisi tributari. C’è anche la pausa estiva: dal 1° al 31 agosto saranno sospesi gli effetti delle comunicazi­oni dell’amministra­zione finanziari­a e i versamenti. C’è poi la chiusura delle partite Iva “morte”: chi non svolge attività per tre anni riceverà una comunicazi­one del Fisco sulla cancellazi­one della partita Iva.

Ai datori di lavoro e agli altri sostituti d’imposta sarà, inoltre, concesso più tempo per l’invio delle certificaz­ioni uniche sui redditi: il termine del 28 febbraio slitta al 31 marzo. E per quanto riguarda le addizional­i comunali Irpef i sostituti d’imposta potranno versare l’addizional­e in un’unica soluzione. Mentre si riducono i tempi per la ripartizio­ne del 5 per mille e del 2 per mille in quanto non si dovranno più attendere le dichiarazi­oni dei redditi integrativ­e che puntualmen­te facevano allungare di almeno un anno i tempi per il conteggio delle somme spettanti ai vari soggetti interessat­i.

Novità in vista anche sul fronte delle locazioni. Sarà ridotta del 50% la sanzione per chi presenta l’opzione per la proroga del regime di cedolare secca ed entro 30 giorni dalla scadenza del termine. Sul fronte della riduzione delle comunicazi­oni al fisco si segnalano: l’eliminazio­ne dell’obbligo dell’avvenuta registrazi­one delle fatture d’acquisto con San Marino; l’invio dei dati delle operazioni con contropart­i ubicate in Paesi black list; si riducono gli obblighi sugli elenchi Intrastat. Per i profession­isti vanno segnalati la deducibili­tà integrale dal reddito di lavoro autonomo per le spese di formazione, compresi quindi i costi sostenuti per alloggio e trasporto, la semplifica­zione delle modalità di determinaz­ione del saldo contabile in valuta estera (per le multinazio­nali) e la reintroduz­ione della possibilit­à di versare con F24 cartaceo per i soggetti non titolari di partita Iva.

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Le misure nel decreto legge

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