Merkel non vuole escludere il Cremlino
Gesto della cancelliera nei confronti del leader russo alla vigilia del Consiglio europeo di oggi e domani a Bruxelles Al vertice di Berlino con Hollande e Poroshenko i leader hanno discusso di Siria e Ucraina
Davanti agli uffici della cancelleria, dove Angela Merkel ha ricevuto ieri sera il presidente russo Vladimir Putin, quello ucraino Petro Poroshenko e quello francese, François Hollande, uno sparuto gruppo di manifestanti filorussi dispiegava uno striscione: «Grazie Putin». Altri due gruppi, ucraini e siriani, dimostravano contro il leader russo.
L’incrocio dei manifestanti è stata la prova visiva di come l’incontro di Berlino, pensato originariamente per discutere come sbloccare lo stallo degli accordi di Minsk dello scorso anno per ristabilire la pace nell’Ucraina orientale, abbia finito per diventare anche la prima occasione di fronteggiare Mosca sulle sue responsabilità nella situazione in Siria, soprattutto nei bombardamenti su Aleppo.
Alla vigilia, la stessa padrona di casa, la signora Merkel, aveva abbassato le aspettative, suggerendo di «non aspettarsi miracoli». Intanto, però, era la prima volta che Putin metteva piede in Germania da quattro anni a questa parte e dopo l’annessione della Crimea da parte di Mosca e la crisi nell’Ucraina orientale dove il suo Governo appoggia i ribelli filorussi. La convocazione, all’ultimo momento dopo intensa attività diplomatica, dell’incontro di ieri sera è una conferma della volontà tedesca di tenere in vita il rapporto con il leader russo. Il cancelliere, che in passato ha costantemente cercato il dialogo con Putin, che come ufficiale del Kgb fu di stanza in Germania e parla tedesco, ed è stata l’ultima a mantenere aperto un canale di comunicazione con Mosca nella fase acuta della crisi ucraina, è stata però anche decisiva nel tenere assieme l’Unione europea sulle sanzioni alla Russia. Ed è da parte tedesca che si insiste per continuare ad avere sul tavolo la possibilità di ulteriori misure contro Mosca, stavolta legate al suo ruolo a fianco del regime di Bashar Al-Assad in Siria, anche se a Berlino non ritengono che sia il momento di vararle ora che Putin si è seduto nuovamente al tavolo del “gruppo di Normandia” (come è definito il quartetto riunito ieri, dalla sede del loro primo incontro) e che sul fronte siriano ha sospeso, anche se per poche ore, i bombardamenti. Inoltre, non c’è in Europa un consenso per nuove sanzioni, che dovrebbero essere approvate all’unanimità, certamente non da parte italiana. Quelle attuali scadono alla fine di gennaio.
La riunione di Berlino costituiva in qualche modo solo un antipasto della discussione sulla Russia che avrà luogo da stasera al vertice europeo di Bruxelles. Una discussione sui rapporti fra l’Unione europea e Mosca che è stata fortemente voluta dal presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi. Una bozza del comunicato del vertice, circolata ieri, comprende una condanna del ruolo di Mosca nell’assedio di Aleppo e gli attacchi contro i civili. La bozza chiede anche che venga messa fine alle atrocità e si proceda urgentemente ad assicurare l’accesso senza ostacoli degli aiuti umanitari ad Aleppo e ad altre parti della Siria. Sulla questione siriana, al suo arrivo a Berlino Hollande ha detto che insieme al capo del Governo tedesco avrebbe spinto per un’estensione della tregua su Aleppo. Le organizzazioni umanitarie che operano nella zona non hanno fino a ieri considerata sufficiente la finestra loro consentita dall’interruzione dei bombardamenti per poter portare aiuto alle popolazioni civili.
Sull’Ucraina, dove anche questa settimana sono continuate le schermaglie militari sul campo, il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, ha parlato di estendere le zone in cui le truppe di Kiev e le milizie filorusse sono fisicamente separate, in modo da evitare occasioni di scontro.
Putin è arrivato a Berlino dopo aver dovuto cancellare una visita a Parigi per l’inaugurazione della grande cattedrale ortodossa, costruita insieme a un centro culturale sulla riva della Senna con fondi del Governo russo, un evento cui lo stesso Putin annetteva grande importanza simbolica. Ma aveva poi annullato la visita quando Hollande aveva insistito che avrebbe chiesto di discutere con lui la crisi siriana e il ruolo di Mosca nelle ostilità. Cosa che di fatto è poi avvenuta ieri sera a Berlino.
IL NODO DELLE SANZIONI La Germania vuole mantenere la possibilitàdi imporre nuove misure per l’appoggio dato ad Assad ma non crede che sia il momento di vararle