Siria, l’Ue valuta sanzioni contro Mosca «Condanna per gli attacchi ad Aleppo» Il premier: l’Europa preoccupa il mondo
Manovra, «non è lo zero virgola italiano il problema», se la Ue manderà lettere «risponderemo»
Il Consiglio europeo di Bruxelles considera possibili misure restrittive per le forze che appoggiano Damasco. I leader «condannano gli attacchi del regime siriano e dei suoi alleati, in particolare la Russia, contro i civili ad Aleppo». Intanto Renzi afferma: «L’Europa preoccupa il mondo e per Obama tocca all’Italia e ai progressisti essere il motore del cambiamento».
p È l’Europa che «preoccupa il mondo», non certo «lo zero virgola in più o meno della manovra sui conti pubblici italiani». Matteo Renzi si sente più forte dopo l’endorsement ottenuto dal presidente americano Barack Obama a Washington e guarda con distaccato “ottimismo” il negoziato in corso tra Roma e Bruxelles sulla legge di stabilità italiana. Non mancheranno certo, in queste ore, i contatti con il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker e forse arriverà pure, tra qualche giorno, la lettera dalla Commissione per chiedere chiarimenti al Governo italiano sui conti. Peraltro, a Bruxelles non sarebbero ancora arrivati da Roma diversi dettagli delle misure della manovra finanziaria 2017. Dettagli importanti necessari alla Commissione per verificare le scelte governative. «Ci mandano una lettera? – taglia corto Renzi – risponderemo, le mandano a tutti». La verità, spiega il premier, è che si tratta ormai di «rituali vuoti» che dimostrano tutta l’incapacità dell’Europa di affrontare i veri problemi che di fronte. Molto più diplomatico il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan secondo il quale con la Commissione il «dialogo resta aperto e costruttivo».
Prima con gli europarlamentari italiani del Pse e, poi, alla cena di inizio del vertice europeo il premier italiano spiega che vista dalla prospettiva americana la situazione europea è quasi desolante. «Obama si è detto preoccupato per il futuro dell’Europa – dice Renzi ai parlamentari del Pse – ma tocca all’Italia e alla famiglia progressista essere il motore del cambiamento dell’Ue, promotori della battaglia per affrontare i grandi temi di fondo dell’Ue: l’identità, le politiche economiche e 7 Il Consiglio europeo è un organo che si riunisce periodicamente per definire “le priorità e gli orientamenti politici generali” dell'Ue ed esaminare i principali problemi del processo di integrazione. Con il Trattato di Lisbona, entrato in vigore il 1° dicembre 2009, è una delle istituzioni dell'Unione europea e ha un presidente, eletto per due anni e mezzo.Il Consiglio europeo è composto dai capi di Stato o di governo dei paesi membri dell'Ue e dal Presidente del Consiglio europeo che ne presiede le sessioni sociali». Qualcuno dei parlamentari avrebbe sentito Renzi dire che il mondo «è più preoccupato per l'Europa che per la Siria». Commento subito smentito da Palazzo Chigi anche perché durante tutta la visita americana non è mai stato fatto alcun parallelismo (né da parte di Renzi né da parte di Obama) tra le difficoltà istituzionali ed economiche che sta vivendo l’Europa e la tragedia del popolo siriano.
Resta il fatto che il presidente del Consiglio chiama a raccolta le forze degli europarlamentari del Pse perché facciano proposte su un nuovo modello di governance nelle istituzioni europee da presentare al Consiglio europeo del 25 marzo 2017 a Roma per la celebrazione dei 60 anni dalla firma dei Trattati e da utilizzare anche per il successivo G7 di Taormina.
Tre i capisaldi che Renzi ha chiesto ai “suoi” di approfondire: discontinuità delle politiche economiche europee per chiudere la stagione dell’austerity facendo leva anche sul pressing intellettuale aperto dallo stesso Obama, costruzione dell’identità europea con una serie di iniziative culturali e concreto sviluppo dell’Europa sociale. Agli europarlamentari Renzi chiede anche un impegno a favore del referendum perché una vittoria dei sì «aiuterebbe il nostro Paese ad essere più credibile e autorevole nel proporre riforme anche a Bruxelles».
AGLI EURODEPUTATI PSE Il premier ha chiesto di fare proposte su una nuova governance in vista del Consiglio europeo di Roma in programma nel 2017