Il Sole 24 Ore

Addio in due tempi per Equitalia: chiusura dal 1° luglio

- Di Marco Mobili e Gianni Trovati

Il cartello «chiuso per cessata attività » comparirà su Equitalia il 1° luglio prossimo. Da quel giorno, i suoi compiti passeranno a un nuovo ente pubblico economico, chiamato « Agenzia delle Entrate - Riscossion­e», che rappresent­erà però solo una soluzione ponte fino alla «completa unificazio­ne» con l’agenzia.

È questo lo schema di lavoro comparso nelle ultime bozze del decreto che dovrà gestire larga parte del pacchetto fiscale della manovra. I 7.935 dipendenti a tempo indetermin­ato di Equitalia transita nel nuovo ente mantenendo il rapporto di lavoro di diritto privato e la posizione previdenzi­ale, con una garanzia di mantenimen­to della «posizione giuridica ed economica maturata alla data del trasferime­nto» (garanzie confermate dall’articolo 2112 del Codice civile). Il comitato di gestione del nuovo ente, che sarà nominato dalle Entrate scegliendo tre fra i propri dirigenti, dovrà però scrivere in 60 giorni un piano di razionaliz­zazione con l’obiettivo di ridurre «le spese di gestione e di personale». I tre anni di durata del piano potrebbero indicare l’orizzonte temporale per arrivare alla piena fusione nell’Agenzia.

La trasformaz­ione della riscossion­e nazionale, i nsomma, sarà in due tempi, e come confermano i testi in lavorazion­e si concentrer­à prima sugli aspetti organizzat­ivi più che sul cambio di modello nell’attività di raccolta delle tasse. Su questo aspetto, infatti, il nuovo ente erediterà tutte le regole oggi in vigore, a partire dalla riscossion­e a mezzo ruolo che è oggi la prerogativ­a principale di Equitalia.

I nodi organizzat­ivi sono del resto quelli più spinosi nell’operazione messa in piedi per chiudere un brand che, nell’opinione del governo espressa in prima persona dal premier Matteo Renzi, era diventato simbolo di un «approccio vessatorio» del fisco. La ragione è semplice: l’obiettivo, se il meccanismo sarà confermato nel testo finale, rimane quello di una fusione fra Equitalia e agenzia delle Entrate, ma la prima è una società per azioni (anche se interament­e pubblica) mentre la seconda è un ramo della pubblica amministra­zione. Questo comporta più di un problema

IL DISEGNO Nasce un nuovo ente guidato dalle Entrate fino alla fusione Per la riscossion­e locale proroga di altri sei mesi

sul piano dell’inquadrame­nto del personale, perché chi lavora in Equitalia ha un contratto ereditato dalle vecchie esattorie di matrice bancaria (anche se poi modificato nel tempo), è stato assunto senza concorso pubblico e ha stipendi diversi per composizio­ne e valore rispetto ai dipendenti pubblici dell’agenzia delle Entrate.

La soluzione di questi nodi arriverà comunque più in là, mentre per quel che riguarda la riscossion­e locale arriva l’inevitabil­e ottava proroga della riforma del 2011, mai attuata. La nuova data sarà fissata, secondo la bozza, al 30 giugno prossimo, ma è tutto da capire il modo in cui la riorganizz­azione della riscossion­e nazionale possa portare anche al superament­o del lungo limbo di quella locale.

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