Padoan: contro la crisi di fiducia la risposta è più integrazione
Intervista ad Handelsblatt: «Con il No si perderebbe occasione per balzo in avanti»
p «Accelerare l’integrazione perché l’Ue può affrontare i problemi meglio dei singoli Stati»: è la ricetta dell’Italia proposta da Pier Carlo Padoan di fronte al «deficit di fiducia» che tiene prigioniera l’Europa. Il ministro dell’Economia ha parlato della proposta italiana in un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt, in cui elenca i fattori che alimentano l’incertezza: «Conflitti come quello in Siria, problemi dei profughi, terrorismo e diminuzione del commercio mondiale». «Per cambiare le cose - dice Padoan - ci vuole molto coraggio».
Da parte sua, in “casa” l’Esecutivo guidato da Matteo Renzi si è impegnato a imprimere un’«accelerazione delle riforme» con il riassetto costituzionale che sarà sottoposto a referendum il 4 dicembre: «Il governo Renzi - rivendica Padoan - ha introdotto una straordinaria serie di riforme con l’obiettivo di superare la lentezza e le lungaggini che si sono accumulate in 20 anni di inattività». E se vincerà il No? «Il Paese non smetterà di innovare - risponde il titolare dell’Economia - ma certo avrà perso l’occasione di compiere un grande balzo in avanti».
Nella sua intervista al quotidiano economico-finanziario tedesco Padoan ha poi lodato le scelte della Bce guidata da Mario Draghi. «Non commento la politica monetaria, perché come Stati membri dell’Ue l’abbiamo delegata a un’istituzione sovranazionale» ha premesso, per poi aggiungere: «Sono fermamente convinto che la Bce prenda le decisioni giuste per portare l’inflazione a un livello ragionevole, intorno al 2%». Ma a Francoforte non si possono delegare responsabilità che spettano invece agli esecutivi: «Naturalmente la politica monetaria non può risolvere i problemi strutturali» è la notazione di Padoan. Che aggiunge: «I governi degli Stati membri devono fare le riforme strutturali. Così come fa l’Italia».