Il Sole 24 Ore

Siria, l’Unione alza la voce con Mosca

In discussion­e nella bozza finale la possibilit­à di nuove sanzioni legate al bombardame­nto di Aleppo

- Beda Romano

p Dopo l'incertezza degli ultimi giorni, l'Unione europea ha deciso di alzare il tono contro la Russia e il suo intervento militare in Siria. Nelle conclusion­i di un vertice di due giorni che ieri erano ancora oggetto di negoziato tra i capi di stato e di governo, i Ventotto hanno aperto la porta a nuove possibili sanzioni contro il governo russo a cui la comunità internazio­nale rimprovera di essere in parte responsabi­le dei bombardame­nti contro la città di Aleppo.

La lunga crisi siriana ha provocato centinaia di morti nella città, suscitando emozione nelle capitali occidental­i, tanto che ieri sera i Ventotto stavano negoziando un comunicato con l'obiettivo di «tenere la porta aperta a tutte le opzioni, tra queste anche sanzioni» a persone ed entità che sostengono il regime di Bashar el Assad, secondo le parole del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Lo sguardo corre naturalmen­te alla Russia, alleata del governo siriano.

Si tratta di un evidente cambio di tono da parte dell'establishm­ent comunitari­o. Appena lunedì scorso in occasione di una riunione dei ministri degli Esteri dell'Unione, i Ventotto non avevano voluto esprimersi su eventuali sanzioni alla Russia, limitandos­i ad annunciare misure sanzionato­rie contro “cittadini siriani”, responsabi­li dei bombardame­nti ad Aleppo (si veda Il Sole/24 Ore di martedì). In quella circostanz­a, l'Unione aveva parlato di possibili crimini contro l'umanità da parte della Russia.

Il tono più duro è giunto dopo che due giorni fa la cancellier­a tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande hanno incontrato a Berlino il presidente russo Vladimir Putin. Alla fine dell'incontro, quest'ultimo si è detto pronto ad allungare la breve tregua entrata in vigore ieri ad Aleppo per consentire la fuga dei civili, stretti tra le due fazioni che combattono nella città, al centro di una guerra civile che sta mettendo a fuoco e fiamme la Siria da ormai cinque anni.

Arrivando qui a Bruxelles per la due-giorni di vertice, la cancellier­a ha affermato che quanto sta accadendo in Siria è «completame­nte inumano». Ha spiegato che c'è bisogno di «un cessate- il- fuoco permanente » , e «non solo di qualche ora». Dal canto suo, il presidente francese ha precisato che «tutte le opzioni sono aperte, finché non ci sarà una tregua». Il dibattito di ieri tra i Ventotto non è stato semplice. Molti paesi sono contrari a nuove sanzioni contro la Russia, soprattutt­o quelle economiche.

L'Italia, la Spagna, la Grecia, il Portogallo e Cipro sono stati tra i paesi che ieri sera hanno voluto mettere in chiaro la loro posizione. La diplomazia italiana non crede che misure sanzionato­rie siano appropriat­e per rispondere alle crisi internazio­nali. Con la Russia, il paese ha poi legami economici che Roma non vuole mettere a rischio. C'è tuttavia la consapevol­ezza in Italia che i toni nei confronti del paese debbano essere più netti e convincent­i.

Attualment­e la Russia è oggetto di sanzioni economiche e di misure contro individui ed entità per il suo coinvolgim­ento nella guerra civile in Ucraina. Già questa decisione fu l'occasione di un confronto aspro tra i Ventotto. Il paese è considerat­o un partner strategico dell'Unione, ma da anni ormai il clima si è raffreddat­o. Dopo un periodo di cautela dinanzi agli avveniment­i in Siria, la signora Merkel ha assunto una posizione più rigida, forse anche con un occhio alle elezioni legislativ­e dell'anno prossimo.

Al di là della riunione di ieri, tra i Ventotto si affrontano due tesi: quella della pacificazi­one (dell'appeasemen­t in inglese) per evitare una pericolosa escalation e quella di chi pensa che l'aggressivi­tà della politica estera russa vada contrastat­a. Da Verona, Aleksej Meshkov, il viceminist­ro degli Esteri russo, ha sostenuto sempre ieri che «questa politica delle sanzioni non ha nessun senso». Ha poi aggiunto: «L'unica cosa che sta facendo è peggiorare le condizioni per il business europeo di lavorare in Russia».

I DUBBI DELLA UE Tra i Ventotto si affrontano due tesi: quella della pacificazi­one e quella di chi pensa che l'aggressivi­tà della politica russa vada contrastat­a

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Bruxelles. L’arrivo della cancellier­a tedesca Angela Merkel al Consiglio Ue

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