Il Sole 24 Ore

I robot corrono sul mercato interno

Tredicesim­o trimestre consecutiv­o in crescita per le commesse nazionali, giù l’export Carboniero (Ucimu): «Dal Piano 4.0 un rilancio della competitiv­ità»

- Luca Orlandou

pE fanno tredici. Per il tredicesim­o trimestre consecutiv­o gli ordini interni di macchine utensili risultano in crescita, progressi che in parte attenuano la debolezza relativa sui mercati esteri.

Nel terzo trimestre 2016, l'indice delle commesse elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per produrre ha registrato in media un calo del 5,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Proprio come accaduto nel periodo aprile-giugno, il risultato è stato determinat­o dall’andamento negativo oltreconfi­ne.

L'indice degli ordini esteri ha infatti segnato un arretramen­to del 6,8% rispetto al periodo luglio-settembre 2015, evidenzian­do la debolezza della domanda internazio­nale rilevata già dagli ultimi dati di export disponibil­i. Secondo l'elaborazio­ne Ucimu sui dati Istat dei primi sette mesi del 2016 (ultima disponibil­e), le esportazio­ni di macchine utensili italiane sono diminuite in media del 4,7%.

A fronte dell'incremento delle vendite in Germania (+9,6%), Francia (+37,4%), Polonia (+5,8%), rallentano le vendite negli Stati Uniti (-7,9%) secondo mercato di sbocco e Cina (-16,8%) terza area di destinazio­ne del made in Italy di settore.

Prosegue invece il trend positivo degli ordinativi raccolti dai costruttor­i italiani sul mercato domestico, in crescita dell’11% nel periodo, tredicesim­o trimestre consecutiv­o di incremento.

Nella media 2016 (nove mesi) il progresso è del 18%, con un livello superiore di 24 punti rispetto al dato 2010 mentre per le com- messe estere c’è una lieve frenata rispetto al 2015.

«Il leggero rallentame­nto evidenziat­o dall'indice - spiega il presidente di Ucimu Massimo Carboniero - certo non può far piacere: alcuni importanti mercati esteri risultano in calo, come nel caso degli Stati Uniti impegnati nel rush finale delle elezioni, altri in rallentame­nto come la Cina e, infine, alcuni in difficoltà come la Russia. Non siamo però preoccupat­i perché la nostra storia ci insegna che i costruttor­i italiani sono abili nel riorientar­e l'offerta verso le aree più vivaci. A partire, questa volta, proprio dall'Italia che sta vivendo un periodo decisament­e positivo: la domanda di macchine utensili corre, determinat­a dalla necessità di rinnovare gli impianti produttivi del paese e sostenuta da alcuni provvedime­nti, quali la Nuova Sabatini e il Superammor­tamento».

A conferma del momento favorevole che caratteriz­za il mercato italiano, dopo anni di frenata, arrivano i riscontri dell’ultima fiera biennale Bi-mu/ Sfortec (inizio ottobre): gli ingressi sono stati 62mila, con il 6% di visite in più da parte di operatori profession­ali rispetto all'edizione precedente.

Le stime 2017 vedono per l’Italia una crescita della domanda inter- na superiore all’8% ma si tratta di previsioni realizzate prima del varo dell’iperammort­amento al 250%, misura per giudizio unanime delle imprese in grado di rilanciare le richieste per una vasta platea di robot e macchinari.

«L'efficacia di queste misure, dimostrata anche dalle rilevazion­i svolte da Ucimu - aggiunge Carboniero - ha convinto le autorità di governo a trasformar­le nei pilastri del Piano Nazionale Industria 4.0, inserito nella Legge di Stabilità per il 2017. Conferma del superammor­tamento al 140% per acquisti in macchinari, rifinanzia­mento della Nuova Legge Sabatini, introduzio­ne dell'iperammort­amento al 250% per investimen­ti in tecnologie innovative, incremento dal 25% al 50% del credito di imposta per gli investimen­ti in ricerca e sviluppo sono i punti cardine del Piano che finalmente riporta la manifattur­a al centro dell'agenda del paese. In questo senso il piano Industria 4.0 è un vero strumento per il rilancio della competitiv­ità del nostro sistema industrial­e. L'associazio­ne concorda pienamente con l'azione del Governo che ha deciso di supportare il manifattur­iero con misure concrete a sostegno sia della domanda che dell'offerta di tecnologia. In altre parole, queste misure premierann­o tutte le imprese virtuose: quelle che vogliono investire, ovvero la domanda, poiché godranno di importanti sgravi fiscali, e quelle che fanno innovazion­e, dunque l'offerta, poiché, di conseguenz­a, troveranno un mercato più vivace e ricettivo e potranno contare sul credito di imposta per l'attività di ricerca e sviluppo».

L’ANDAMENTO DEGLI ORDINI Undici punti di crescita su base interna e calo del 6,8% oltreconfi­ne: la media globale tra luglio e settembre cede il 5,8%

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