Il contante resiste tra i retailer
pLa vecchia «carta moneta» resiste, ma i pagamenti elettronici crescono, e sono una realtà con cui tutti gli attori del sistema devono confrontarsi, attrezzandosi adeguatamente, sia sul piano della sicurezza che in termini infrastrutturali. Retailers, mondo delle banche e delle assicurazioni, organi di vigilanza ed esperti di sicurezza si sono confrontati ieri su criticità e opportunità legate a denaro contante e monete elettronica, nell’ambito dei market insight di Aon, società attiva nel brokeraggio assicurativo e riassicurativo e nella consulenza.
«Nel prossimo futuro - ha detto Erica Teresa Vignoli, capo del servizio Cassa generale di Banca d’Italia - assisteremo alla crescita dei sistemi alternativi di pagamento; è presto, però, per capire quale sarà il punto di equilibrio finale tra i canali tradizionali e quelli elettronici». A oggi «l’an- damento del circolante resta in crescita, anche se a tassi leggermente decrescenti» rispetto al passato. Le società di trasporto valori confermano: il picco è del secondo semestre 2015, da gennaio 2016, per la prima volta, è iniziata una lenta discesa. I numeri di Bankitalia registrano per il momento un aumento dei volumi di denaro fisico circolante, a fronte però di un controvalore stazionario. Secondo Cgia di Mestre, l’ammontare delle banconote in circolazione in Italia nel 2014 ha sfiorato i 164,5 miliardi (+24%), mentre il numero di transazioni con carte di credito, nello stesso periodo, è aumentato del 16,7%. Secondo Federdistribuzione i pagamenti con moneta elettronica hanno rappresentato nel 2015 circa il 54% del fatturato delle aziende. Resta comunque ancora basso il numero delle transazioni: in Europa l’80% dei pagamenti retail avviene in media in contanti, l’Italia è all’86 per cento.
Per quanto riguarda gli addetti ai lavori, «l’ultimo decennio è stato difficile per il settore trasporto - hanno detto Lia Perucchini e Gianluca Venturini Guerrini, director e ceo di Aon Benfield Italia -: sono state consumate mediamente 50 rapine l’anno ai danni dei portavalori. Ridurre i premi assicurativi senza detrimento delle garanzie assicurative è stata l’unica strada percorribile per salvare un settore in difficoltà. Il prossimo passo sarà coinvolgere nel circuito virtuoso anche le banche e la gdo».
Intanto chi lavora nel trasporto valori si attrezza, offrendo strumenti adeguati all’evoluzione del mercato: «ormai vendiamo anche macchine che offrono servizi di dematerializzazione, eliminando il contante e migliorando la sicurezza» ha spiegato Fabio Mura, ceo di Mondialpol.