Italiaonline, sui 700 in cassa va avanti la trattativa al Mise
pN uovo i ncontro al Mise martedì prossimo, 25 ottobre, alle 13, sulla vertenza Italiaonline: procedura di cassa integrazione straordinaria avviata per 700 dipendenti. È questo l’esito dell’incontro che si è tenuto ieri – sempre al Ministero per lo Sviluppo economico – fra azienda, sindacati e alla presenza degli assessori regionali di Piemonte, Lazio e Lombardia. Il tutto mentre i lavoratori hanno sostenuto un giorno di sciopero con presidio davanti al Mise.
Una protesta, quella dei lavoratori, per questa procedura avviata ad agosto dalla internet company, quotata a Piazza Affari e nata a giugno 2016 dalla fusione per incorporazione di Italiaonline in Seat Pagine Gialle. Post-fusione l’azionista di maggioranza è sempre Naguib Sawiris – cui faceva già capo Italiaonline – tramite Libero Acquisition. Il 5 agosto l’azienda avvia la richiesta della procedura, chiusa il 30 agosto e con via libera definitivo il 6 settembre.
Dai primi di ottobre Italiaonline avrebbe potuto procedere nel suo piano che prevede 417 posizioni in Cigs a zero ore – di questi 278 sono le posizioni nuove e 139 erano già in Cigs a zero ore dalla precedente gestione – e 283 in Cigs a rotazione. Una misura che, spiegano le organizzazioni sin- dacali, va a impattare su un novero di 1.106 dipendenti (dipendenti di Italiaonline al netto dei dirigenti). In tutto, la Internet company quotata a Piazza Affari, dà lavoro a 3mila famiglie, fra dipendenti Italiaonline, “digital local service”, un migliaio di agenti mono mandatari e poco meno di 400 dipendenti delle consociate Consodata e ProntoSeat, per le quali è allo studio la cessione.
«È stato un incontro interlocutorio – spiega Massimo Cestaro (Slc Cgil) – che ha visto la disponibilità delle parti di trovare un accordo. Ovviamente è tutto da verificare nei contenuti». Dalla Uilcom Angelo Ughetta si dice soddisfatto perché «siamo riusciti ad aprire un tavolo ministeriale e questo è già un passo avanti». Per Nicola Milana (Fistel Cisl) «ora devono scendere i numeri sensibilmente e deve cambiare la filosofia dei cassa integrati a zero ore».
L’azienda, a quanto riferito da fonte sindacale, si sarebbe detta disponibile a parlare di numeri, percorsi di riqualificazione e della gestione complessiva della cassa pur ribadendo però che 3mila dipendenti sono da considerare troppi per una internet company. Per i sindacati, dall’altra parte, il vulnus sta proprio nei numeri con i 417 dipendenti previsti in Cigs a zero ore. È come sancirne, dicono, l’uscita dall’ambito produttivo.
L’INTERVENTO La procedura avviata dall’azienda ha avuto il via libera a settembre I sindacati chiedono una forte riduzione dei numeri