Quando la famiglia è datore di lavoro
«L’azienda-casa e la crisi del Welfare: il ruolo della famiglia come datore di lavoro». Se ne discute oggi all’Unione industriale di Torino per iniziativa di Nuova Collaborazione , associazione con oltre 13mila iscritti che garantisce circa 25mila regolari contratti di assunzione a personale italiano e straniero e che si sta attrezzando per garantire ogni anno un Osservatorio statistico focalizzato sulle tre città del Nord-Ovest Genova, Milano e Torino. Tra i relatori il sottosegretraio al Lavoro e alle Politche sociali Luigi Bobba, la sociologia Manuela Naldini, la statistica Cinzia Carota. Intervengono in collegamento video il vicedirettore del Sole 24 Ore Salvatore Padula e (da Parigi) la presidente della Fédération européenne des emplois de la famille (Effe), Marie Béatrice Lévaux. Il numero totale dei lavoratori domestici in Italia sta diminuendo: sono a quota 886.125 nel corso del2015 (2,3% sul 2014). A Milano prevalgono i filippini (37%), a Genova gli ecuadoregni (29%), a Torino i rumeni (37%). L’età media si è spostata sui 47 anni. «Chiediamo al governo più attenzione alla defiscalizzazione – dice l’avvocato Alfredo Savia, presidente di Nuova Collaborazione – anche perché crediamo nell’impegno civico di far emergere il sommerso. Ma il Welfare deve essere anche all’altezza».