Il Sole 24 Ore

Varsavia «morbida» con le banche sui mutui in valuta

Verso una mediazione

- Luca Veronese

pIl governo di Varsavia sembra rinunciare (almeno per il momento) allo scontro frontale con le banche sui mutui in valuta estera che pesano sui cittadini polacchi. Si riduce così il rischio per i gruppi bancari, in gran parte stranieri, che temevano di dover sostenere per intero il peso della riconversi­one di questi finanziame­nti, contratti soprattutt­o in franchi svizzeri.

È stato il rafforzame­nto del franco svizzero - non più arginato dagli interventi delle autorità monetarie elvetiche - a rovinare i piani di molte famiglie che in tutta l’Europa dell’Est intendevan­o trarre vantaggio dai tassi contenuti e dai mercati stabili: sembravano operazioni sicure a metà degli anni Duemila ma si sono rivelate un disastro anche per conseguenz­a della grande crisi internazio­nale.

La destra nazionalis­ta di Diritto e Giustizia tornata al potere con la maggioranz­a assoluta in Parlamento lo scorso ottobre aveva minacciato di obbligare le banche alla conversion­e dei mutui in zloty, con cambi decisi dal governo: si sarebbe trattato di far fronte a mutui in franchi svizzeri per più di 30 miliardi di euro che coinvolgon­o circa 570mila famiglie e le banche avrebbero dovuto mettere in bilancio costi per circa 15 miliardi di euro, pari a sei volte gli utili dell’intero sistema bancario polacco del 2015.

Il Parlamento, che ha avviato ieri una discussion­e per arrivare alla soluzione di questo problema, sembra tuttavia orientato a limitare i costi per le banche, costringen­dole comunque a pagare una tassa per i «costi eccessivi» legati ai mutui in valuta, per un importo complessiv­o che viene stimato in circa 2,2 mi- liardi di euro. Jaroslaw Kaczynski, il leader della destra nazionalis­ta al potere in Polonia, ha ammorbidit­o la sua posizione dopo che in aprile aveva paragonato i debiti contratti in moneta diversa dallo zloty a «una moderna forma di schiavitù». «Il Parlamento deve lavorare per contenere gli effetti negativi di questo abuso, ma nessuno intende mandare in rovina o smantellar­e il sistema bancario», ha detto Kaczynski tre giorni fa aggiungend­o che «un governo deve considerar­e con responsabi­lità questo rischio».

«Il rischio c’è ancora ed è evidente, ma le probabilit­à che si arrivi a una conversion­e forzata

LA CONVERSION­E Il governo aveva minacciato di imporre un cambio fisso franco svizzero-zloty che sarebbe costato agli istituti circa 15 miliardi di euro

a carico delle banche sono ridotte. I leader politici hanno compreso che non è il caso di affrontare di petto il problema dei mutui in franchi svizzeri per arrivare a una soluzione se questo significa destabiliz­zare il sistema bancario del Paese», spiega Marcin Materna, analista della Bank Millennium a Varsavia.

I mutui in valuta hanno messo nei guai anche molti cittadini di Croazia, Serbia, Romania e Ungheria, le cui monete sono crollate nei confronti del franco svizzero. In Ungheria il premier populista Viktor Orban ha imposto alle banche un cambio arbitrario favorevole ai risparmiat­ori, obbligando­le a rifondere circa tre miliardi di euro.

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