Il Sole 24 Ore

Triumph è tornato premium brand

In Italia i risultati del riposizion­amento: balzo nel wholesale e nei monomarca (+8%)

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a «Nel primo semestre abbiamo raccolto i frutti del lavoro fatto negli ultimi tre anni per rispondere alla crisi economica e dei consumi che ha investito in particolar­e il Sud Europa. Nel periodo gennaio-giugno, per l’area di cui sono responsabi­le, il fatturato è cresciuto del 7,1%: a fare meglio è stata la Spagna (+10,3%), seguita da Portogallo (+8,5%) e Italia, con un +5,2%».

A parlare è Olga Iarussi, che nel 2011 è diventata amministra­tore delegato di Triumph Internatio­nal per il Sud Europa, dopo due anni trascorsi a capo della filiale italiana del colosso dell’abbigliame­nto intimo. «I dati della prima metà dell’anno, che contiamo di confermare per l’intero esercizio, sono positivi anche perché uni- formi: siamo cresciuti in tutti i canali e categorie di prodotto – precisa Olga Iarussi –. Nella sola Italia le vendite nei monomarca sono salite dell’8%, il canale wholesale ha fatto un balzo del 6,5% e i nostri “top account” nella grande distribuzi­one sono andati altrettant­o bene: la Rinascente ad esempio è cresciuta del 18%. Nel 2017 sono previste due nuove aperture importanti a Milano e Roma, perché l’esperienza in negozio resta centrale. Potenziere­mo comunque l’e-commerce gestito internamen­te e siamo già presenti su grandi e-tailer multimarca».

Nato nel 1866 in Germania come marchio di i ntimo da donna, negli anni Triumph ha diversific­ato nel beachwear e, più di recente, nella pigiameria. Anche in questo caso l’andamento dei primi sei mesi è stato uniforme: «Il mare è cresciuto del 10%, l’intimo del 7% e la pigiameria del 4%. Non possiamo dire di essere fuori dalla crisi e non credo torneremo mai ai livelli pre-2008 – aggiunge l’ad di Triumph Sud Europa –. Siamo entrati in un’era che chiamerei “new normal”, come fanno alcuni analisti, ad esempio Claudia D’Ar- pizio di Bain&Company, con la quale abbiamo lavorato alle strategie di medio e lungo termine. Non avremo più, in altre parole, crescite e due cifre, ma i marchi e le aziende che hanno saputo rinnovarsi senza tradire la loro storia e quindi i loro consumator­i possono guardare al futuro con cauto ottimismo».

Una parte importante del lavoro di Olga Iarussi è stato il riposizion­amento di Triumph come premium brand di intimo da donna, tanto che oggi l’Italia, dove il gruppo ha aperto la prima filiale nel 1955, è considerat­o “priority country” tra i 46 Paesi in cui Triumph possiede filiali, con un fatturato di circa 100 milioni (oltre due miliardi quello mondiale). «Nel 2017 ci dedicherem­o anche a un altro marchio che abbiamo in portafogli­o, Sloggi, che in Italia ha una brand awareness altissima. Però le strategie devono essere diverse, come differente è il posizionam­ento prezzo e i clienti. Sloggi ha linee da uomo, oltre che da donna, e vogliamo renderlo più appetibile ai giovani, i consumator­i del futuro».

Triumph Internatio­nal e la filiale guidata da Olga Iarussi continuera­nno poi a investire in ricerca e sviluppo. Con la linea Magic Boost Triumph ha vinto il “Red Dot: Best of the Best Award”, forse il premio più importante al mondo nel design, in ogni categoria di prodotto, dai mobili ai complement­i all’intimo, appunto. «Il nostro valore aggiunto più grande però, accanto allo stile, attento alle tendenze moda, è la grande esperienza. In tutto il pianeta non esiste un seno uguale all’altro, come non esiste una donna uguale all’altra: i reggiseni e le collezioni di intimo Triumph vogliono avvicinars­i il più possibile a fare sentire ogni donna a suo agio con il suo corpo, grazie anche a quello che indossa sotto i vestiti».

– G.Cr.

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Al vertice. Olga Iarussi, ad Triumph per Italia, Spagna e Portogallo. Qui sotto, un negozio

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