Il Sole 24 Ore

«Il gruppo guarda a nuove acquisizio­ni»

Parla Ornella Barra, co-chief operating officer di Walgreens Boots Alliance

- Di Monica D’Ascenzo

Acquisizio­ni, partnershi­p, accordi commercial­i negli Stati Uniti, ma non solo. Anche in Asia e America Latina. Questa la strategia di crescita del colosso della distribuzi­one, retail e wholesale, della farmaceuti­ca Walgreens Boots Alliance, che ieri ha archiviato l’esercizio fiscale 2015-2016 con risultati oltre le stime degli analisti. «L'esercizio fiscale si chiude in modo positivo in un contesto di cambi valutari poco favorevole. Il gruppo continua ad operare nella direzione della ricerca di efficienze industrial­i, di controllo dei costi e di una politica salutare della gestione della cassa, che ci ha portato ad un cash flow interessan­te», ha commentato, in esclusiva con Il Sole 24 Ore, Ornella Barra, co-chief operating officer del gruppo, che in settimana ha ricevuto il premio della United Nations Foundation per i progetti a sostegno della salute nel mondo.

Nel quarto trimestre al 31 agosto, il gruppo, al Nasdaq quattordic­esimo per capitalizz­azione con oltre 83 miliardi di dollari ha registrato un utile netto per 1,03 miliardi di dollari (o,95 centesimi per azione) in aumento rispetto ai 26 milioni (2 centesimi ) di un anno prima. Al netto di voci straordina­rie, gli utili per azione sono saliti a 1,07 dollari da 88 centesimi, oltre le stime degli analisti di 99 centesimi. Nel periodo i ricavi sono cresciuti dello 0,4% a 28,64 miliardi , portando il saldo dell’intero esercizio a 117,4 miliardi in incremento del 13,4%. Mentre l’utile netto dell’intero anno si è attestato a 5 miliardi (+22,6%).

«Il contesto non è stato favorevole soprattutt­o per l’impatto dell’andamento della sterlina, anche se il nostro business prepondera­nte è negli Stati Uniti» sottolinea Barra, aggiungend­o: «Per il 2017 stimiamo che perduri la pressione sui cambi valutari. Èdifficile immaginare cosa può succedere con l’impatto di Brexit. Ma siamo pronti ad ogni scenario».

Quali sono le stime per il 2017?

Il gruppo stima un’ ulteriore crescita con un utile netto adjusted per azione compreso tra 4,85 e 5,20 dollari. L anostra strategia è quella di continuare a siglare partnershi­p prevalente­mente negli Stati Uniti, come abbiamo fatto con Prime Therapeuti­cs e Express Scripts, che ci permettera­nno di essere più innovativi nella distribuzi­one dei farmaci. L’obiettivo è quella di creare unar et eall’ interno all’ health care americano per accrescere il valore aggiunto sotto il profilo dei nostri risultati.

Valutate anche l’ ingresso nell’ azionariat­o di altre aziende?

Abbiamo stretto un’intesa con A meri sourceB erger, che ci ha portato, attraverso l’esercizio di due trance di warrant, a controllar­e una quota del 24%. Alt riaccordi, già siglati, non hanno ancora avuto influenza sui numeri di quest’ anno mali avranno sul 2017.

Guardate anche ad altre are egeografic­he oltre agli Usa?

Abbiamo siglato un accordo in Corea del Sud per sviluppare il marchio Boots e continuiam­o ad essere interessat­i in generale a tutta l’Asia. Così come all’America Latina, con particolar­e attenzione al Messico. Inoltre abbiamo investito in una partecipaz­ione di minoranza in Russia.

L’ Europa è un vostro target?

Siamo fortemente presenti con l’attività retail in Uk e in generale in Europa con lare tew ho lesa le. In questo secondo caso, siamo i più grandi, con forti presenze ad esempio in Francia, Germania, Spagna e Portogallo e con una partecipat­a anche in Italia. Non siamo presenti come farmacie perché in questi paesi non è

consentito avere catene retail nel nostro settore.

Due anni fa avevate dichiarato di essere pronti ad investire in Italia se la legge fosse cambiata. È ancora così?

Da due anni in Italia è al vaglio un disegno di legge in questa direzione, che però non è ancora stato approvato. Due anni fa eravamo interessat­i è vero. Ora dipenderà molto se e quando il ddl sarà approvato. Un gruppo industrial­e fa un pian od’ investimen­ti basato non solo su strumenti finanziari ma anche su risorse umane. Quando arriverà, se arriverà, valuteremo se per l’azienda sarà ancora prioritari­o investire in Italia.

Il gruppo negli ultimi 10 anni è cresciuto perline e esterne, state valutando nuove acquisizio­ni?

Il gruppo è dinamico e in continua evoluziona ed è sempre attento a tutte le opportunit­à che si presentano e le valuta. Ma siamo anche molto attenti al ritorno sul capitale.

Avete comunicato un allungamen­to dei tempi nell’accordo per r ile va reRi te Aida fine gennaio 2017. Ci sono problemi?

Come azienda siamo confidenti sull’ operazione, che ci porterà a diventare il primo gruppo U saint ermi nidi farmacie con mezzo milione di dipendenti. Ci sono solo tempi lunghi burocratic­i dell’ antitrust, che hanno portato ad un’ estensione della tempistica.

Il gruppo è anche impegnato in progetti di sviluppo sostenibil­e per cui siete stati premiati in settimana. Cosa vuol dire per un’azienda, che deve rispondere ai propri azionisti, impegnarsi in programmi di solidariet­à?

Credo fortemente che un’ azienda, per essere davvero grande, debba interessar­si anche del bene degli altri. Il nostro obiettivo è quel lodi coinvolger­ei nostri dipendenti in questi progetti. Per ogni vaccino contro il morbillo o la poliomelit­e fatto negli Usa, ad esempio, distribuia­mo in paesi come Tanzania, Timor Est e Ciad vaccini ai bambini e siamo arrivati a quota 15 milioni. In Europa, invece, siamo impegnati sul fronte della lotta al cancro.

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Ornella Barra

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