Il Sole 24 Ore

Descalzi: «Avvio Kashagan molto positivo per la cassa»

Al Quir inale la consegna dei premi Eni Award 2016

- Celestina Dominelli

’avvio della produzione di Kashagan non impatterà sulle quotazioni del greggio, ma i riverberi per Eni saranno assai positivi. A margine della cerimonia di consegna degli Eni Award 2016 di scena ieri mattina, come di consueto, al Quirinale, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, il numero uno di Eni, Claudio Descalzi, è tornato a ribadire la strategici­tà del maxi-giacimento kazako. «Il discorso di Kashagan è già digerito nelle valutazion­i dell’Opec. Per l’Eni cambia molto invece, molto più che per l’Opec, perché avremo una grande cassa che viene dalla produzione di Kashagan proprio perché siamo in una fase di recupero. Av r e m o du e , tre, quattro anni di grande produzione sia di ebit che di cassa, quindi è estremamen­te positivo».

Descalzi si è poi soffermato sull’andamento del prezzo del petrolio che, nel 2017, registrerà ancora «un trend stazionari­o di crescita con un po’ di oscillazio­ni perché devono essere consumate le scorte. Poi - ha proseguito l’ad - potrebbe esserci, tra il 2018 e il 2019, un gradino di crescita dei prezzi dovuto a una carenza del petrolio per la riduzione degli investimen­ti». Insomma, il greggio dovrebbe cominciare a risalire facendo rifiatare le major, ma l’Eni «in si- tuazioni complesse ha dimostrato di riuscire a veleggiare in acque molto difficili, la squadra ha risposto benissimo, sono molto contento della capacità di reazione di tutti», ha chiosato l’ad non prima di aver ribadito, con un occhio all’appuntamen­to del 4 dicembre, «che noi leggiamo il referendum come l o legge Confindust­ria che si è espressa chiarament­e. È logico pensare che abbiamo bisogno di snellire il nostro sistema».

Nessun dettaglio, invece, sulla notizia annunciata ieri dal presidente di Enh, la compagnia energetica di Stato mozambican­a, secondo cui Exxon Mobil avrebbe rilevato da Eni una quota di maggioranz­a dei giacimenti dell’Area 4 nel paese. «Confermiam­o che colloqui con un potenziale acquirente sono in corso. Tuttavia, un accordo non è stato ancora fi-

MARCEGAGLI­A «Ruolo determinan­te per l’evoluzione tecnologic­a anche nel settore energetico. Ricerca sempre più centrale per il paese e per l’Eni»

nalizzato. Forniremo ulteriori dettagli non appena sarà opportuno», si è limitato a osservare un portavoce del gruppo interpella­to nel pomeriggio da Radiocor PlusIl Sole 24 Ore.

Tornando alla cerimonia, la presidente di Eni, Emma Marcegagli­a, ha voluto rimarcare come «anche nel settore energetico, l’evoluzione tecnologic­a, giocherà un ruolo determinan­te, assistendo­ci nel percorso di decarboniz­zazione in atto, accompagna­ndo il processo di transizion­e energetica verso un futuro a basso impatto carbonico». In uno scenario simile, ha proseguito Marcegagli­a, «il ruolo della ricerca è perciò sempre più centrale per il paese e per aziende come Eni che puntano a obiettivi di lungo termine per riuscire a crescere in modo sostenibil­e».

Ed ecco i premiati: Johannes Lercher (premio “Nuove frontiere degli idrocarbur­i”, sezione downstream); Christophe­r Ballentine (premio “Nuove frontiere degli idro- carburi”, sezione upstream); David Milstein (premio “Protezione dell’ambiente”); Federico Bella e Alessandra Menafoglio (premio “Debutto nella ricerca”). Gli Eni Award - che nel 2017 saranno celebrati con l’istituzion­e del premio “Debutto nella ricerca: giovani talenti dall’Africa” riservato ai laureati di università africane - sono stati assegnati assieme ai riconoscim­enti all’innovazion­e Eni, attribuiti a tre team di ricerca interni.

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