TocTocBox, ecco il corriere ecologico
Ogni giorno milioni di persone si spostano in auto lungo la Penisola, da Bolzano a Canicattì. Perché non trasformarli in tanti «spedizionieri»? L’idea di un gruppo di giovani ex studenti fuori sede (3 marchigiani, un bresciano) è semplice, come tutte le cose geniali. L’ispirazione è venuta ai quattro startupper dalla loro esperienza di vita come studenti fuori sede a Milano: dai libri di scuola o i Cd musicali rimasti nella casa dei genitori, alla mamma che voleva mandare al figlio lontano il dolce fatto a mano. Ecco che è nata TocTocBox, un modo alternativo, più economico e “green”, di spedire qualsiasi cosa.
È l’Uber dei pony express, il BlaBlaCar delle spedizioni. E sfrutta appiena la logica dietro la sharing economy: far incontrare due bisogni. Chispedisce, risparmia e in ogni momento dal suo telefonino può inviare qualcosa con la massima flessibilità; chi trasporta si ripaga i costi del viaggio. Tutto passa tramite la App di TocTcBox (sviluppata internamente da uno dei4 soci, programmatore informatico e per ora disponibile solo da smartphone, Android o Apple, ma si sta lavorando anche a una versione per PC) dove gli utenti registrati possono cercare e offrire una spedizione: domanda e offerta. «TocTocBox è la prima piattaforma collaborativa 100% italiana che mira a rivoluzionare il mercato delle spedizioni di prodotti e beni tra privati, creando una valida alternativa ai normali modelli di spedizioni esistenti, con una soluzione semplice, divertente, economica e sostenibile» spiega Emanuele De Santis uno dei 4 fondatori. Perchè mettere su strada un altro veicolo per spedire qualcosa, quando già migliaia di veicoli sono già in viaggio? Un modo anche per ridurre le emissioni, se ogni auto fa più «mestieri».
Il guadagno per la startup viene da una commissione che il sistema applica quando si perfeziona una transazione: in ogn caso, chi spedisce paga in contanti al trasportatore. Così come le due parti si mettono d'accordo per come e dove ritirare la merce da spedire.
TocTocBox è stata lanciata all’inizio di quest’anno e dietro c’è lo zampino dell’Olanda: oltre ai 4 fondatori, che hanno il 51%, un 10% è in mano a Marnix Groet, un business angel dei Paesi Bassi. La startup ha ricevuto l’approvazione tecnica del Polihub, l'ente certificatore del Politecnico di Milano. Grazie alla piattaforma “Crowdfundme”, sono stati raccolti 95mila euro, 15mila in più dell'obiettivo iniziale (fissato a 80mila euro).