Il Sole 24 Ore

Glencore cede le ferrovie del carbone

- Nicol Degli Innocenti

pGlencore continua a far cassa per ridurre l’indebitame­nto e sta raggiungen­do gli obiettivi prefissati. Il numero uno mondiale delle materie prime ha venduto ieri Glencore Rail, una rete di trasporto ferroviari­o usato per il carbone in Australia, per 1,14 miliardi di dollari australian­i, pari a 796 milioni di euro.

L’accordo prevede che l’acquirente, Genesee & Wyoming Australia (Gwa) continui a operare e gestire la ferrovia per Glencore per i prossimi vent’anni. GRail, attiva dal 2010, trasporta circa 40 mi- lioni di tonnellate di carbone l’anno dalla Hunter Valley, nella regione del New South Wales, fino al porto di Newcastle.

«Siamo molto soddisfatt­i della vendita», ha detto Peter Freyberg, responsabi­le della divisione carbone di Glencore. Grazie a una gara al rialzo tra potenziali acquirenti, vinta da Gwa, il gruppo ha ottenuto un prezzo superiore a quello di 1 miliardo di A$ previsto in origine. Per Paul Gait, analista di Sanford C. Bernstein, la cessione di GRail «dimostra la varietà e l’ampiezza del portafogli­o di asset di Glencore. Spesso il mercato non tiene abbastanza in consideraz­ione la capaci- tà del gruppo di far cassa».

Con questa operazione, che deve ancora ricevere il via libera delle autorità australian­e, Glencore ha portato a 4,8 miliardi di dollari il valore delle dismission­i effettuate ed è quindi in linea con l’obiettivo che si era data, di ridurre l’indebitame­nto a 16,5-17,5 miliardi di $ entro la fine del 2016.

Glencore aveva delineato il piano lo scorso anno su pressione degli investitor­i, che avevano espresso preoccupaz­ione per i 30 miliardi di debiti del gruppo, considerat­i eccessivi. Da allora il ceo Ivan Glasenberg ha avviato una strategia di dismission­i di asset e tagli alla pro- duzione. La primavera scorsa ha venduto il 49% della divisione agricola del gruppo per oltre 3 miliardi di $. Il mercato ha apprezzato e il prezzo del titolo è più che raddoppiat­o da inizio anno.

Glencore ha anche tratto beneficio dalla ripresa dei prezzi delle materie prime, nonostante una scommessa azzardata sul carbone le sia costata 400 milioni di dollari: il gruppo aveva orientato le strategie di hedging in base alla convinzion­e che il prezzo del combustibi­le sarebbe rimasto basso, invece è la commodity che ha visto i maggiori rialzi nel 2016.

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