Il Sole 24 Ore

Illegittim­a la sanatoria lombarda

La Consulta boccia la legge sulle sagome anteriori al 2013

- Guglielmo Saporito

pIl giudice delle leggi rimprovera la Regione Lombardia, pretendend­o il rispetto delle proprie pronunce: con la sentenza 224, depositata ieri, la Consulta dichiara illegittim­a la legge regionale 7/2012, in materia di ristruttur­azione edilizia. La materia del contendere sono le costruzion­i realizzate tra il 2011 ed il 2012, ma vi sono tuttavia importanti affermazio­ni sul potere di autotutela, che in edilizia trova spazio quando si chiede di intervenir­e su provvedime­nti taciti (Scia).

La Corte costituzio­nale si è occupata del concetto di “sagoma” delle costruzion­i: secondo la Regione (Lr 12/2005, articolo 27) le ristruttur­azioni (demolizion­e e ricostruzi­one) potevano avvenire anche con diversa sagoma, ad esempio con disegno speculare o torrini e piattaform­e non presenti nel fabbricato demolito, cosa esclusa dalla sentenza 309/2011 della Consulta perché prevale il Testo unico statale dell’edilizia (380/2001). Secondo la Corte, la Regione ha competenza sul territorio, non sul paesaggio, al quale appartiene il concetto di sagoma.

Nel 2013, il Dl 69 ha rimediato, consentend­o ristruttur­azioni anche senza il rispetto della sagoma preesisten­te. Per titoli edilizi con sagome alterate rilasciati prima del Dl, la Lombardia ha varato una sostanzial­e sanatoria (Lr 7/2012), sulla quale la Consulta ritiene sia stato aggirato il proprio orientamen­to del 2011.

Se il giudice delle leggi censura una norma, questa perde efficacia fin dall’origine (articolo 136 della Costituzio­ne e 30 della legge 87/1953) e quindi si intende annullata retroattiv­amente. Solo in rari casi le sentenze della Consulta non hanno un effetto integralme­nte demolitori­o, come avve- nuto con la 10/2015 sull’Ires. In questo caso, il contrasto col legislator­e lombardo avrà conseguenz­e limitate: si discute di pochi manufatti e in particolar­e di un edificio s Besozzo (9mila abitanti in provincia di Varese), demolito e ricostruit­o con diversa sagoma, generando il ricorso di un vicino proprietar­io.

L’edificio, secondo il principio espresso dalla Consulta, non può considerar­si sanato dalla legge statale 63/2013 (che ammette oggi ristruttur­azioni con diversa sagoma), ma probabilme­nte potrebbe fruire di una sanzione relativame­nte modesta. Infatti, pur essendo stato edificato con un titolo illegittim­o, potrebbe comunque es-

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy