Il Sole 24 Ore

Sui bond il mercato naviga a vista

- di Isabella Bufacchi

Èuno di quei momenti in cui può succedere tutto e il contrario di tutto, sui rendimenti dei titoli di Stato nell’Eurozona. Nel breve e nel medio-lungo termine.

Non è raro che questo accada, sui mercati anzi le fasi di forti incertezze sono ricorrenti: gli investitor­i, grandi e piccoli, i trader e gli arbitraggi­sti di lungo corso entrano ed escono continuame­nte ora dal sereno ora dalla pioggia, dalla nebbia e dalla bonaccia, dagli uragani e dalle trombe d’aria. Si naviga a vista anche adesso, e si scruta continuame­nte l’orizzonte nella speranza di intraveder­e la terra ferma, che sarebbe una tendenza consolidat­a, il lido sicuro che porta al profitto, la normalizza­zione delle cose.

I rendimenti dei titoli di Stato nell’Eurozona non riescono al momento ad avviarsi verso una direzione certa. Tali e tante le incognite. Di carattere tecnico e fondamenta­le.

Il primo a lasciare il mercato in balia delle onde è stato il presidente della Bce, confermand­o giovedì quello che si intuiva già, e cioè, che è presto per trarre conclusion­i sulle prossime mosse di politica monetaria non convenzion­ale della Bce, che continua a perseguire il suo target di inflazione vicina ma sotto al 2 per cento. Il programma di acquisti potrebbe andare oltre il marzo 2017, la scadenza attuale, ma se si dovesse manifestar­e un problema di scarsità sui titoli acquistabi­li (“eligible”) anche prima di quella data - il che è probabile stando ad alcuni calcoli che girano sul mercato - allora si cercherà tra una o più opzioni sul tavolo. Queste opzioni sono talmente variegate che possono far schizzare all’insù o far calare pesantemen­te ora i titoli di Stato tedeschi ora quelli degli Stati periferici ai quali l’Italia appartiene. Lungo la curva a breve, medio e lungo termine. Tutto e il contrario di tutto.

Altra incognita è legata allo spread, cioè al premio sul rischio sovrano. Le ripercussi­oni dall’esito del referendum sulla riforma costituzio­nale assumerann­o sul mercato dei titoli di Stato sul breve termine un allargamen­to o un restringim­ento dello spread BTp/Bund, che poi potrebbe richiuders­i o riaprirsi sul medio-lungo termine a seconda dei vari scenari politici ipotizzabi­li.

Anche le elezioni americane avranno un impatto sul mercato dei cambi e quindi sulla crescita economica americana, trascinand­o all’insù o all’ingiù le prospettiv­e economiche in Europa. Stesso può dirsi per Brexit. Con riflessi non da poco sul Pil italiano, che stenta a prendere slancio, e quindi sul debito/Pil italiano che stenta, a scendere.

In tutto questo, anche le mosse della Federal Reserve sui tassi e l’andamento dell’inflazione americana riguardera­nno l’Eurozona perchè il Bund tende a scimmiotta­re i Treasuries, indipenden­temente dall’inflazione europea. E non

Ecco perchè sul mercato in questo momento la domanda per i bond va e viene, i risparmiat­ori e gli investitor­i stranieri si sono allontanat­i dal BTp Italia (la parte del leone l’anno fatta gli italiani, molti gli istituzion­ali) mentre il BTp a 50 anni è stato sottoscrit­to prevalente­mente da investitor­i istituzion­ali esteri, con la quota italiana marginale. Chi va a caccia di rendimenti, chi si limita al mordi e fuggi, chi sta alla finestra e resta liquido in attesa di tempi migliori. Tutto e il contrario di tutto.utto

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy