Il Sole 24 Ore

Contanti senza forfait

- Di Federica Micardi

La voluntary bis torna al passato. Il Governo abbandona l’idea dell’imposta a forfait del 35 per cento inizialmen­te proposta dal ministero dell’Economia e delle Finanze.

L’indiscrezi­one pubblicata ieri sul Sole 24 Ore è ora ufficiale: l’imposta flat al 35% su contante e valori al portatore custoditi fuori dal circuito bancario e degli intermedia­ri (un esempio è la cassaforte di casa)viene accantonat­a e si ripropone il meccanismo già utilizzato con la voluntary del 2015.

La decisione è stata presa sull’onda delle molte polemiche che stava suscitando; la nuova norma era già stata soprannomi­nata dai più sagaci la «salva-Corona» in riferiment­o al caso di Fabrizio Corona tornato recentemen­te in carcere dopo che l’autorità ha trovato nel controsoff­itto dell’appartamen­to di una sua collaborat­rice 1,8 milioni di euro mai dichiarati al Fisco che, secondo i magistrati, sono da attribuire al fotografo dei vip.

Con il passo indietro fatto dal Governo il cash e i beni detenuti nelle cassette di sicurezza e ignoti al Fisco una volta dichiarati (e quindi emersi) sconterann­o la tassazione dei redditi progressiv­a, senza semplifica­zioni o sconti.

L’emersione del contante e di quanto contenuto nelle cassette di sicurezza ha due criticità: la dimostrazi­one che si tratta di beni che hanno una provenienz­a lecita, e non sono quindi frutto di uno o più reati non fiscali e gli anni di effettivo possesso perché il Fisco, di norma, può pretendere la tassazione solo sugli ultimi cinque anni.

Anche se ancora non è possibile consultare il testo elaborato dal Governo sembra che sarà confermato l’obbligo per il contribuen­te di dichiarare, sotto la propria responsabi­lità, la provenienz­a di beni e soldi emersi. Per disincenti­vare le false dichiarazi­oni e dato l’alto rischio di riciclaggi­o pare che il testo del decreto legge sulla voluntary bis - è il Dl relativo ai provvedime­nti destinati a entrare in vigore dal 1° gennaio 2017 - conterrà un i naspriment­o delle pene in caso di false dichiarazi­oni. La condanna minima prevista è stata alzata di sei mesi di reclusione, rispetto alla voluntary del 2015, e portata a due anni mentre la pena massima resta di sei anni.

Questo il quadro: la certezza sui contenuti complessiv­i del secondo round della voluntary si avrà probabilme­nte martedì quando i testi della legge di bilancio e del decreto legge dovrebbero essere trasmessi alle Camere.

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