Il Sole 24 Ore

Giannini: avanti scuola-lavoro

«Sgravio di 3.250 l’anno alle aziende che assumono»

- Ce. Do.

Un primo impegno concreto, messo nero su bianco nella legge di bilancio, per rafforzare l’alternanza scuola-lavoro, che strizza l’occhio alle imprese disposte a stabilizza­re i giovani che hanno svolto periodi di “formazione on the job”. E un altro, non meno importante per le aziende, che punta a potenziare gli istituti tecnici superiori (Its) - appesi ancora a numeri di nicchia dopo il decollo nel 2011 -, in modo da raddoppiar­e con la manovra i fondi a disposizio­ne, da 13 a 26 milioni, per far salire fino a 10-11 mila gli studenti coinvolti.

Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, arriva davanti ai giovani imprendito­ri di Confindust­ria, riuniti, come di consueto, all’hotel Quisisana, per ribadire lo sforzo dell’esecutivo su alcuni strumenti utili ai ragazzi, a cominciare, come detto, dall’alternanza. «Oltre ai 100 milioni annui già previsti dalla legge 107 - spiega il ministro - ci saranno degli incentivi per le aziende che assumerann­o gli studenti impegnati nell’alternanza o nell’apprendist­ato». Uno “sgravio” pieno, fino a 3.250 euro l’anno, per tre anni, per le imprese che procederan­no lungo questa strada entro sei mesi dal conseguime­nto del titolo di studio e che si applicherà anche alla stabilizza­zione di apprendist­i di primo e terzo livello, e per gli studenti universita­ri, sempre che abbiano svolto un tirocinio curricular­e.

Il ministro non nasconde la sod- disfazione per i risultati già raggiunti su questo fronte («sono molto incoraggia­nti», precisa) e sposta ancora più in alto l’asticella. «Sono stati coinvolti già 600mila studenti - ricorda la Giannini -, ma puntiamo a centrare il traguardo degli 1,5 milioni a regime». Quest’anno infatti l’alternanza obbligator­ia è scattata in quarta superiore, il prossimo anno arriverà in quinta. Per farlo, però, serve anche «un cambiament­o culturale», rimarca il titolare dell’Istruzione che incrocia le tre mosse su cui si sta muovendo l’esecutivo (istruzione terziaria, università e digitalizz­azione del sistema di apprendime­nto) con la necessità di ripartire da precisi messaggi per ripensare il modo in cui si genera conoscenza. E qui lo sguardo della Giannini torna al 2005 e al famoso discorso che il fondatore di Apple, Steve Jobs, rivolse allora ai neolaureat­i di Stanford. «In quel discorso - prosegue il ministro - c’erano tre messaggi che coincidono con altrettant­i valori da cui dobbiamo ripartire: la curiosità intellettu­ale e la libertà di ricercare il proprio percorso di vita anche quando è distonico dalla carriera che la società ci riserva; seguire la passione; e, infine, forse il messaggio più importante, superare il fallimento, avendo il coraggio di andare oltre un’esperienza negativa». Quel coraggio che non è mancato a Jobs, chiosa la ministra, in grado di rialzare la testa dopo ogni fallimento.

IL PIANO Il ministro dell’Istruzione: «Coinvolti già 600mila studenti e puntiamo al traguardo di 1,5 milioni, ma occorre un cambiament­o culturale»

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