Il Sole 24 Ore

Unipol riapre il dossier su Siena

- Laura Galvagni

Il dossier Mps è da diverso tempo sul tavolo del vertice del Gruppo Unipol. Lo è stato, soprattutt­o, qualche mese fa quando la compagnia si sarebbe impegnata direttamen­te per provare a far decollare il piano per un’integrazio­ne tra la banca senese e Ubi. Ancora oggi, tuttavia, la messa in sicurezza dell’istituto è un progetto al quale la società starebbe guardando con attenzione.

Una volta che Monte Paschi avrà presentato il nuovo business plan, Unipol andrà ad approfondi­re la questione partecipan­do alla data room che verrà aperta in vista del prossimo aumento di capitale.

Con quale obiettivo? Molto dipenderà dalle condizioni che verranno poste e dal contesto nel quale verrà lanciata la nuova iniezione di liquidità. In particolar­e, si guarderà con scrupolo alla “credibilit­à” del piano di rilancio. Quando il gruppo assicurati­vo si è impegnato per favorire l’asse MpsUbi, si è speso perché convinto che la soluzione industrial­e fosse un tassello imprescind­ibile della ristruttur­azione complessiv­a della banca. Quell’ipotesi, come è noto, è ormai tramontata.

Nonostante ciò, all’interno della società assicurati­va persiste l’idea che un intervento esclusivam­ente di carattere finanziari­o possa dare respiro temporaneo senza imprimere quella svolta necessaria che darebbe nuovo futuro all’istituto. Ecco perché i termini, soprattutt­o quelli di carattere strategico e industrial­e contenuti nel piano, potrebbero rivelarsi chiave per far muovere Unipol in una direzione piuttosto che nell’altra.

Da chiedersi, a questo punto, le ragioni per cui la compagnia si sia affacciata sulla piazza senese. Al di là di un generale interesse per stabilizza­re il sistema del credito del paese, è plausibile pensare che possano esserci an- che altri motivi. Appare difficile, tuttavia, che l’idea sottostant­e sia quella, una volta entrata nella compagine azionaria, di stringere un’alleanza di bancassicu­razione con la nuova Mps e la sua rete di sportelli. La banca ha già un accordo con Axa, sebbene in fase di rinegoziaz­ione e Unipol ha già un’intesa con il Banco Popolare, prossimo alle nozze con Bpm, che salvo sorprese verrà confermata. Peraltro, la fase di mercato del settore assicurati­vo è talmente delicata che investire denari in nuove partnershi­p potrebbe rivelarsi inutilment­e dispendios­o, meglio valorizzar­e, piuttosto, gli accordi già in essere. Ecco perchè, come fonti finanziari­e spiegano, il rinnovato interesse potrebbe essere riconducib­ile alla volontà di chiudere una volta per tutte il dossier Unipol Banca. Non è un mistero che Unipol Gruppo cerchi da tempo un modo per valorizzar­e un asset che non è più compatibil­e con la strategia della società. «Continuiam­o a ritenere che la strada, dal punto di vista strategico per la banca, è quella di entrare a fare parte di un gruppo bancario più grande», ha dichiarato lo scorso 4 agosto Carlo Cimbri, Group Ceo di Unipol, sottoline- ando che il mercato del credito ha bisogno di una maggiore concentraz­ione per essere più efficiente. All’epoca aveva anche aggiunto: «Non stiamo come le mani in mano ad aspettare che arrivi dal cielo un’opportunit­à; stiamo attenti a tutto, studiamo tante operazioni. Non escludiamo assolutame­nte la possibilit­à di investire ulteriorme­nte in un progetto nel quale vediamo opportunit­à di creazione di valore. Se ci convince potremo anche investire ulteriorme­nte oltre ad apportare la banca».

Far confluire l’istituto, dunque, nel perimetro Mps potrebbe rivelarsi una carta da giocare, tanto più ora. Con quale esito, tuttavia, è ancora tutto da stabilire, le incognite sono molte.

Innanzitut­to vanno compresi i termini dell’aumento di capitale e i dettagli del piano industrial­e. E poi, nel caso, va studiata la modalità migliore per integrare Unipol Banca con il Monte dei Paschi di Siena. Aspetto, quest’ultimo, di un certo rilievo e per certi aspetti di non facile risoluzion­e. Per quanto da tempo l’istituto sia sotto la costante “sorveglian­za” della casa madre, è indubbio che in passato abbia dovuto affrontare diverse criticità e il contesto generale non aiuta a guardare avanti con assoluta serenità.

Per tutte queste ragioni Unipol non avrebbe sciolto la riserva rispetto a una prossima partecipaz­ione alla ricapitali­zzazione del Monte. Tuttavia, a chi ne avrebbe recentemen­te sollecitat­o l’interesse, si sarebbe detta a pronta a vagliare il dossier per poter poi prendere le opportune decisioni.

LE RAGIONI Tra i motivi la volontà di valorizzar­e Unipol Banca: da tempo la società valuta come inserire l’istituto in una realtà più grande

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