Il Sole 24 Ore

Il fardello demografic­o dell’Italia

- Fabrizio Galimberti

L’indice di vecchiaia e l’indice di dipendenza sono due importanti indicatori demografic­i; e non si tratta solo dei numeri degli abitanti e della loro età, ma anche della sostenibil­ità delle finanze pubbliche. La tabellina mostra come si siano evoluti, dal 2004 al 2015, questi indicatori per il Mezzogiorn­o e per l’Italia intera. L’indice di vecchiaia si ottiene rapportand­o l’ammontare della popolazion­e anziana di 65 anni e oltre alla popolazion­e di età inferiore a 15 anni: cioè a dire i vecchi in rapporto ai giovani. L’indice di dipendenza ci dice quanti sono gli individui “dipendenti” rispetto al totale della popolazion­e in età lavorativa. In pratica si tratta di rapportare coloro che hanno bisogno di essere mantenuti a coloro che li dovrebbero mantenere. Allora, al numeratore vi è quella parte della popolazion­e che, a causa dell’età, si ritiene essere non autonoma, cioè dipendente, da 0 a 14 anni e da 65 anni e oltre. Al denominato­re la fascia di popolazion­e che, essendo in età lavorativa, da 15 a 64 anni, dovrebbe provvedere al suo sostentame­nto. Questo rapporto, espresso in percentual­e, indica il “fardello demografic­o” che pesa sulla popolazion­e in età attiva.

Come si vede, sfortunata­mente questi due indici sono andati crescendo nel tempo, e la crescita, per l’indice di vecchiaia, è stata più accentuata nel Mezzogiorn­o. Tuttavia, se guardiamo ai livelli e non alle variazioni nel tempo, il Mezzogiorn­o ha, sia per la vecchiaia che per la dipendenza, un livello più basso rispetto a quello medio italiano. Frutto, probabilme­nte, di una popolazion­e più giovane, perché nel passato (non più negli ultimi anni) la natalità era maggiore nel Mezzogiorn­o.

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