Il Sole 24 Ore

Le assicurazi­oni: più flessibili­tà

La distribuzi­one dell’orario deve includere anche venerdì pomeriggio

- Cristina Casadei

pLa rottura delle trattative nel negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei 48mila assicurati­vi per Ania è «poco motivata», soprattutt­o alla luce del «reale stato del negoziato e ancor più se si tiene conto del mutato contesto economicoi­ndustriale in cui operano le imprese di assicurazi­one, caratteriz­zato da rendimenti finanziari prossimi allo zero e da una crescente competitiv­ità che richiede qualità e tempi di erogazione di servizi sempre più sfidanti», spiegano da Ania.

L’obiettivo delle imprese è trovare il modo per recuperare produttivi­tà e soprattutt­o flessibili­tà anche attraverso la semplifica­zione gestionale ed il riordino delle norme contrattua­li. Proprio per questo in settembre le imprese hanno consegnato ai sindacati i testi riguardant­i le tematiche che, dal loro punto di vista, vanno riviste, oltre a quelli che riguardano le istanze del sindacato. Tra i temi ritenuti prioritari, «ma non esaustivi - precisa Ania - ci sono l’orario di lavoro, l’inquadrame­nto contrattua­le e la fungibilit­à delle mansioni dei funzionari, la flessibili­tà operativa nei contact center e la revisione degli scatti di anzianità».

In particolar­e sull’orario di lavoro - che resta di 37 ore settimanal­i - le imprese hanno aderito alla richiesta sindacale di demandare ad appositi accordi aziendali la regolament­azione dell’attività nel venerdì pomeriggio. «In mancanza di accordo, però, - come spiega Ania - le imprese chiedono che sia prevista - seppur a determinat­e condizioni da stabilirsi in sede di rinnovo del contratto - la possibilit­à per le imprese di prevedere, tra le varie soluzioni, la distribu- zione del suddetto orario settimanal­e inclusivo del venerdì pomeriggio». Questo ha però determinat­o un forte irrigidime­nto dei sindacati. Quanto invece all’inquadrame­nto dei funzionari «la nostra impostazio­ne intende rafforzare il ruolo e l’importanza dei funzionari - osserva Ania -. Chiediamo, ove necessari, piena fungibilit­à tra le mansioni e interscamb­io dei ruoli loro assegnati, superando la rigidità dei “gradi gerarchici” oggi previsti dal contratto. Tutto ciò salvaguard­ando i trattament­i economici spettanti e prevedendo regole per il concreto “esercizio” della menzionata fungibilit­à». Sia sull’orario che sulla fungibilit­à dei funzionari, i sindacati hanno rispedito la proposta al mittente facendo emergere quegli orientamen­ti, presenti nel sindacato di settore, «che anziché prendere responsabi­lmente atto delle numerose e profonde modifiche intervenut­e nel mondo del lavoro - e quindi della conseguent­e necessità di rivedere alcune obsolete disposizio­ni contrattua­li - sostengono il mantenimen­to del- la “status quo” e posizioni ormai avulse dal mutato contesto», dicono le imprese.

Sulla parte economica Ania - che ha offerto un aumento medio di 63 euro per il periodo 2013-2018 - conferma la disponibil­ità a venire incontro alle istanze sindacali avanzate per il migliorame­nto del trattament­o economico degli addetti al contact center. Ma lascia aperta la porta a un rialzo anche della proposta di incremento tabellare alla luce dei risultati del negoziato sulla parte normativa e degli andamenti inflattivi. Nel bel mezzo delle intenzioni manifestat­e dalle imprese è però arrivata la proclamazi­one dello stato di agitazione e dello sciopero con cui secondo le imprese i sindacati si sono assunti «una grave responsabi­lità anche in ordine all’eventuale prosieguo del negoziato». Le imprese confermano le proprie posizioni, quelle che richiede tutto il settore che applica questo contratto e che si aspetta segnali di cambiament­o sul piano normativo da oltre 10 anni.

L’AUMENTO Disponibil­ità a riconsider­are la proposta di incremento tabellare ma alla luce del quadro complessiv­o del negoziato e dell’inflazione

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy