Le assicurazioni: più flessibilità
La distribuzione dell’orario deve includere anche venerdì pomeriggio
pLa rottura delle trattative nel negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei 48mila assicurativi per Ania è «poco motivata», soprattutto alla luce del «reale stato del negoziato e ancor più se si tiene conto del mutato contesto economicoindustriale in cui operano le imprese di assicurazione, caratterizzato da rendimenti finanziari prossimi allo zero e da una crescente competitività che richiede qualità e tempi di erogazione di servizi sempre più sfidanti», spiegano da Ania.
L’obiettivo delle imprese è trovare il modo per recuperare produttività e soprattutto flessibilità anche attraverso la semplificazione gestionale ed il riordino delle norme contrattuali. Proprio per questo in settembre le imprese hanno consegnato ai sindacati i testi riguardanti le tematiche che, dal loro punto di vista, vanno riviste, oltre a quelli che riguardano le istanze del sindacato. Tra i temi ritenuti prioritari, «ma non esaustivi - precisa Ania - ci sono l’orario di lavoro, l’inquadramento contrattuale e la fungibilità delle mansioni dei funzionari, la flessibilità operativa nei contact center e la revisione degli scatti di anzianità».
In particolare sull’orario di lavoro - che resta di 37 ore settimanali - le imprese hanno aderito alla richiesta sindacale di demandare ad appositi accordi aziendali la regolamentazione dell’attività nel venerdì pomeriggio. «In mancanza di accordo, però, - come spiega Ania - le imprese chiedono che sia prevista - seppur a determinate condizioni da stabilirsi in sede di rinnovo del contratto - la possibilità per le imprese di prevedere, tra le varie soluzioni, la distribu- zione del suddetto orario settimanale inclusivo del venerdì pomeriggio». Questo ha però determinato un forte irrigidimento dei sindacati. Quanto invece all’inquadramento dei funzionari «la nostra impostazione intende rafforzare il ruolo e l’importanza dei funzionari - osserva Ania -. Chiediamo, ove necessari, piena fungibilità tra le mansioni e interscambio dei ruoli loro assegnati, superando la rigidità dei “gradi gerarchici” oggi previsti dal contratto. Tutto ciò salvaguardando i trattamenti economici spettanti e prevedendo regole per il concreto “esercizio” della menzionata fungibilità». Sia sull’orario che sulla fungibilità dei funzionari, i sindacati hanno rispedito la proposta al mittente facendo emergere quegli orientamenti, presenti nel sindacato di settore, «che anziché prendere responsabilmente atto delle numerose e profonde modifiche intervenute nel mondo del lavoro - e quindi della conseguente necessità di rivedere alcune obsolete disposizioni contrattuali - sostengono il mantenimento del- la “status quo” e posizioni ormai avulse dal mutato contesto», dicono le imprese.
Sulla parte economica Ania - che ha offerto un aumento medio di 63 euro per il periodo 2013-2018 - conferma la disponibilità a venire incontro alle istanze sindacali avanzate per il miglioramento del trattamento economico degli addetti al contact center. Ma lascia aperta la porta a un rialzo anche della proposta di incremento tabellare alla luce dei risultati del negoziato sulla parte normativa e degli andamenti inflattivi. Nel bel mezzo delle intenzioni manifestate dalle imprese è però arrivata la proclamazione dello stato di agitazione e dello sciopero con cui secondo le imprese i sindacati si sono assunti «una grave responsabilità anche in ordine all’eventuale prosieguo del negoziato». Le imprese confermano le proprie posizioni, quelle che richiede tutto il settore che applica questo contratto e che si aspetta segnali di cambiamento sul piano normativo da oltre 10 anni.
L’AUMENTO Disponibilità a riconsiderare la proposta di incremento tabellare ma alla luce del quadro complessivo del negoziato e dell’inflazione