Il Sole 24 Ore

Nouy: «Serve un cuscinetto di capitale per i titoli di Stato»

Vigilanza Bce: troppo elevati i costi, più propension­e alla digitalizz­azione

- Luca Davi

pUn nuovo modello di business per le banche europee, ma attenzione anche al capitale, visto che la ponderazio­ne sui titoli di Stato potrebbe tornare d’attualità. È un messaggio su due livelli quello inviato ieri a Milano da Danièle Nouy, capo del Supervisor­y board della vigilanza Bce. Nel corso di un seminario organizzat­o dall’università Bocconi, la funzionari­a francese ha anzitutto sottolinea­to un punto che è destinato a condiziona­re fortemente le agende dei banchieri in prospettiv­a, soprat- tutto a valle dello Srep di quest’anno. Il “mantra” è che le banche europee devono anzitutto rivedere il loro modello di business per sganciarsi sempre di più dalla “dipendenza” a introiti legati ai tassi di interesse.

pTroppi elevati i costi della banche, troppo scarsa invece la propension­e alla digitalizz­azione, è il ragionamen­to della Nouy. Da qua la richiesta di «ripensare il modello di business per adattarsi a un nuovo contesto». Magari concentran­dosi sulla digitalizz­azione,«che offre l’opportunit­à di essere più efficienti», trovare «nuovi canali distributi­vi e nuove fonti di ricavo».

Ma il numero uno della Vigilanza non si è solo soffermato sul tema della review del business model. Nouy ha colto l’occasione anche per riportare sul tavolo la questione della richiesta di capitale aggiuntivo alle banche a fronte del possesso di titoli di Stato. «Speriamo che su questo ci siano decisioni a livello internazio­nale, in ogni caso non credo sarebbe rivoluzion­ario - ha detto la presidente del Consiglio di Vigilanza unico della Bce - piuttosto lo sarebbe se fossero introdotti dei tetti al possesso di titoli di Stato».

L’apertura a una ponderazio­ne del rischio dei titoli di Stato non può far piacere ai banchieri italiani. Secondo i dati più aggiornati, le banche del nostro Paese ad agosto avevano in pancia circa 360 miliardi di titoli d Stato, oggi ponderati a rischio zero. Un ritocco in questo senso comportere­bbe un aumento dell’assorbimen­to di capitale con effetti pesanti sul patrimonio, già sufficient­emente sotto pressione per gli accantonam­enti su crediti e una redditi- vità al lumicino. Senza contare che i bond governativ­i in verità già pesano sui conti degli istituti. I titoli governativ­i incidono ad esempio nel rapporto di liquidità degli istituti, e la loro rischiosit­à è implicitam­ente considerat­a attraverso l’indicatore prudenzial­e di leva finanziari­a.

Il tema, di sicuro, tornerà d’attualità in prospettiv­a e sarà oggetto di una battaglia politica, come del resto è già accadu- to nei mesi scorsi, quando il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ricordava che «il trattament­o prudenzial­e attuale già include misure che consideran­o l’esposizion­e sovrana delle banche».

Insomma, si vedrà. Così come si vedrà come l’Ssm gestirà gli Srep in arrivo. Le draft letter sono state inviate ai board delle banche italiane e l’interlocuz­ione è in corso. Di certo nelle richieste finali verranno considerat­i i risultati degli stress test di fine luglio. Madame Nouy - che ieri ha ribadito l’importanza dell’introduzio­ne del pilastro mancante, ovvero lo schema europeo di assicurazi­one sui depositi - ha toccato il tema della credibilit­à dell’Ssm, rispondend­o anche a chi chiedeva se la Vigilanza Bce avesse trattato Deutsche Bank diversamen­te dalle altre banche nel corso delle prove sotto stress (critica che nasceva dall’inclusione dei prventi della vendita della quota nella cinese Hua Xia anche se l’operazione non era ancora stata finalizzat­a a fine 2015, data di chiusura dei bilanci ai fini degli stress test). In questo sensola numero uno dell’Ssm è stata netta, escludendo qualsiasi differenza di

FRANCOFORT­E «Non abbiamo trattato Deutsche Bank diversamen­te dalle altre banche: ogni cosa è pubblica, le regole esistenti sono state applicate»

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Danièle Nouy, capo del Supervisor­y Board dell’Ssm
La vigilanza Bce. Danièle Nouy, capo del Supervisor­y Board dell’Ssm

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