Manovra, le novità su fisco e pensioni
La lettera della Ue: distanze sostanziali, chiarite entro domani Renzi: aiuti sui migranti o pronti al veto sul bilancio europeo
Proroga a fine 2018 della nuova Sabatini, ottavo «piano esodati», stretta all’Ace: sono alcune delle novità dell’ultima ora nel testo del Ddl di bilancio. Ieri la lettera della Ue: distanze sostanziali rispetto agli impegni; chiarimenti entro domani. Renzi: aiuti sui migranti o porremo il veto sul bilancio Ue.
La “letterina” della Ue arriva proprio mentre Renzi sta registrando la puntata serale di Porta a Porta nello studio di Bruno Vespa. E i rilievi di Bruxelles, come spiega subito il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, riguardano le spese straordinarie previste nella Legge di Bilancio alla voce migranti e terremoto. Apriti cielo. «Se l’Unione europea vuole che abbassiamo le spese per i migranti allora aprano le loro porte. Invece della bocca aprano il portafoglio», tuona Renzi, rimarcando che la situazione si sta facendo sempre più insostenibile («da marzo non riusciremo più a a far fronte agli sbarchi»). Il premier arriva anche a minacciare quello che fin qui non aveva mai minacciato: il veto sul bilancio dell’Unione nel caso in cui il nostro Paese non sarà aiutato sul fronte immigrazione. «È stato il governo Monti a decidere la divisione del bilancio in sede Ue: noi diamo 20 miliardi all’Europa e ne riceviamo 12. Ma se l’Ungheria o la Slovacchia ci fanno la morale sui migranti, non ci danno una mano e poi vogliono pure i nostro soldi nel 2017, quando inizia la discussione sul bilancio l’Italia è pronta a mettere il suo veto. I soldi noi li mettiamo se ci sono oneri anche da parte di altri Paesi».
Un messaggio forte diretto a quei Paesi dell’Est che rispondono con i muri all’emergenza migranti. E naturalmente alle istituzioni europee di Bruxelles che non fanno prevalere la solidarietà nella gestione dei flussi. Perché non è sui «decimali» che il governo italiano vuole schiacciare la discussione. Il problema per Renzi, che vuole fare del 2017 una sorta di anno della rifondazione europea anche sfruttando la tornata elettorale in Francia e Germania, è la prospettiva dello stare insieme: ossia da una parte i valori dell’Europa che ora è «poco solidale» , dall’altra la necessità di una nuova politica economica che abbandoni l’austerity in favore di investimenti e crescita.
Quanto alla manovra, il Governo non ha nessuna intenzione di farsi intimidire dai rilievi espressi da Bruxelles, rilievi ai quali risponderà nei prossimi giorni. Come già detto, la manovra economica non cambia. Parola, anche, del più «saggio» ministro Padoan: «La lettera è arrivata ed è una lettera assolutamente normale, per noi così come per altri Paesi che l’hanno ricevuta. La manovra è definita nel dettaglio e sarà mantenuta». Quanto a Renzi, che usa questo inedito braccio di ferro anche a fini elettorali in vista dell’impegnativo referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, non ha nessuna intenzione di farsi intimidire. Consapevole che al di là dei decimali la stabilità italiana sta a cuore anche a Bruxelles e a Berlino. Quindi in tv il premier difende i saldi della manovra e si dice anche ottimista che il Pil raggiungerà l’1% nel 2016. Dietro la cattedra l’Italia non si farà più mettere, rimarca: «Di violazioni delle regole Ue ce ne sono tante, la Francia è da 9 anni con il deficit sopra al 3%, la Spagna ha un deficit doppio del nostro. Certo il nostro debito è cresciuto dello 0,1, ma in altri Paesi molto di più. Io non vado avanti per conto mio, vado avanti per conto dell’Italia».
E nei giorni del braccio di ferro con Bruxelles anche il referendum sul Senato e sul Titolo V è declinato in versione europea. Puntando sul fattore stabilità: «All’appuntamento per il rinnovamento europeo del 2017 ci arriviamo più forti se vince il Sì al referendum, mentre ci arriviamo più deboli se si apre una fase di instabilità con la vittoria del No. Se passa la riforma diventiamo noi il Paese attrattore in Europa, dal momento che gli altri vanno alle elezioni politiche...». L’elettorato moderato è avvertito.