Il Sole 24 Ore

I rischi dello Stato e quelli bancari

- Di Isabella Bufacchi

Il rischio-banca e il rischio-Stato sono e restano interconne­ssi. Non solo per il semplice fatto che le banche italiane continuano a detenere 413,610 miliardi di titoli del debito pubblico italiano, un dato aggiornato allo scorso agosto dalle statistich­e della Banca centrale europea.

Un altro tipo di collegamen­to tra i due rischi è riemerso nei giorni scorsi nelle motivazion­i di Fitch che hanno portato alla modifica dell’outlook del rating sovrano italiano, da stabile a negativo: tra queste, oltre alle incognite politiche e il debito/Pil, sono menzionati le dimensioni dei nonperform­ing loans che pesano negativame­nte sull’economia, le “incertezze” sull’aumento di capitale del Montepasch­i, il pericolo incombente del bailin, e i problemi tutti del sistema bancario che si ripercuoto­no su una crescita già debole.

Un altro legame tra rischioban­ca e rischio-sovrano , meno scontato e per certi versi meno comprensib­ile, si riflette ora persino sull’andamento “ingessato” dei titoli di Stato (questo dovuto al QE della Bce) e dalla conseguent­e accresciut­a sensibilit­à delle azioni e delle obbligazio­ni bancarie alle sorti del Paese. Per intendersi: una quota non irrilevant­e di investitor­i esteri potrebbe vendere tanto i BTp (non a mani basse perchè i Buoni sono protetti dal QE) quanto azioni e obbligazio­ni bancarie in caso di vittoria del “no” al referendum sulla riforma costituzio­nale.

L’avvio dell’aumento di capitale e della maxicartol­arizzazion­e del Monte arrivano dunque in un momento caldo, cioè prima e dopo il referendum del 4 dicembre, prima e dopo la riunione del consiglio direttivo della Bce dell’8 dicembre. L’operazione, MPS “senza precedenti per struttura e dimensione nel mercato italiano”, per avere successo si regge su una cartolariz­zazione di NPLs da record. E ieri, tra i dettagli della già complessa struttura di cessione delle sofferenze, sono saltate fuori le “senior mezzanine bridge facilities” (nel precedente piano c’erano ma in una nota) assieme alle tranche già note senior, junior mezzanine e junior. Non c’è fine, in teoria, alle tranches di una cartolariz­zazione: è normale.

Il prestito-ponte - che dovrebbe essere rimborsato entro un anno anche se avrà una durata più lunga- verrà erogato da un gruppo di banche e dal Montepasch­i stesso (in proporzion­i diverse) e servirà a finanziare anticipata­mente la società-veicolo per metterla nella condizione di acquistare le sofferenze dal Monte entro la fine di quest’anno, anche se la cartolariz­zazione (la vendita sul mercato delle asset-backed securities) avverrà nel 2017.

La struttura prevede: il prestito-ponte sarà di circa 6 miliardi di euro, di cui 5 a carico delle banche (non finanziano mai il 100% dell’acquisto di una casa, per intendersi) e 1 miliardo a carico del Montepasch­i. Con una subordinaz­ione: la societàvei­colo, nel momento in cui venderà sul mercato le senior notes, rimborserà per prime le banche e poi il Montepasch­i che per questa subordinaz­ione riceverà un interesse maggiore rispetto alle banche. L’entità della cartolariz­zazione, tuttavia, non è nota perchè saranno le agenzie di rating a stabilire le dimensioni della tranche senior assegnando­ne il “voto” a livello d’investimen­to necessario per ottenere la garanzia del Tesoro GACS. Nel caso in cui l’emissione di assetbacke­d securities senior con garanzia GACS avrà una dimensione pari a 5,8 miliardi, il prestito-ponte delle banche verrà rimborsato integralme­nte mentre il prestito del Monte sarà rimborsato per 0,8 miliardi: i rimanenti 200 milioni diventeran­no una tranche senior/mezzanine, probabilme­nte con rating sotto la “BBB-” (speculativ­o, per esempio “BB”) , che verrà collocata sul mercato. Con l’incasso la società-veicolo rimborsarà i 200 milioni al Monte. A seguire, le junior mezzanine resteranno sottoscrit­te dal Fondo Atlante e le Junior notes dagli azionisti Mps. Se la tranche senior con GACS dovesse invece risultare superiore a 6 miliardi, il rimanente (post banche e Mps) a cascata coprirà una quota di quanto sottoscrit­to da Atlante.

Tutti i sottoscrit­tori delle quattro tranches di questa cartolariz­zazione (senior, senior/mezzanine, junior/mezzanine e junior) riceverann­o le cedole e il rimborso del capitale in base al valore del recupero crediti. Il pacchetto di NPLs verrà ceduto al 33% del valore lordo (9,1 miliardi su 27,6) e se il recupero dovesse alla fine risultare pari a 31, il rimborso del capitale delle varie notes avverrà in base a una tabella di marcia. Per ipotesi: fino a 18 le senior, fino a 22 la senior/mezzanine, fino a 27 la junior mezzanine e fino a 31 l’equity piece che si accolla 2 di perdita.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy