Il Sole 24 Ore

L’isteria populista non è la risposta giusta

- di Paolo Pombeni

Gran brutta storia. Un Paese senza nessun profugo chef a le barricate per impedire che vengano alloggiate una dozzina di donne rifugiate coni loro bambini è un segnale inquietant­e.

Il ministro Alfano ha detto che «questa non è Italia», il vicario generale della diocesi di Ferrara ha parlato di comportame­nto che «ripugna alla coscienza cristiana». Parole che vorremmo rappresent­assero il sentimento comune, ma se ci si prende la briga di girare sui commenti che i siti dei grandi giornali pubblicano in calce alle loro notizie si scopre che ormai esiste un’Italia che, pur con l’anonimato dei nomignoli usati in internet, trasuda ostilità e rancore contro un fenomeno che comincia ad essere percepito come un flagello biblico da cui nessuno ci difende.

Che poi il solito Salvini si affretti a twittare una solidariet­à a questo genere di sentimenti rientra nella sua parte nella commedia (ma forse sarebbe meglio dire nella tragedia). Eppure il tema va affrontato prima che ci esploda fra le mani, perché quello di Goro-Gorino è un precedente inquietant­e: non solo per i sentimenti oscuri che ha espresso, ma perché al momento quei sentimenti sono risultati vincenti.

Stupisce che il sindaco di Goro si sia affrettato a manifestar­e comprensio­ne ai suoi compaesani. Si dirà: ovvio, lo hanno eletto loro. Ma fare il sindaco non è un obbligo, è l’accettazio­ne di un dovere. Quel sindaco farà pur parte di un partito, che ha un codice etico, e per di più è un pubblico funzionari­o con delicati incarichi, incluso quello di responsabi­le dell’ordine pubblico. Qualcuno sanzionerà quest’uomo che ha tradito il suo ufficio?

Si è detto che non si potevano manganella­re i manifestan­ti per sistemare con la forza le persone aiutate come profughi. Giusto. Ma esistono leggi che vietano i blocchi stradali e che puniscono chi si ribella ad ordini legittimi. Le si applichera­nno con il dovuto rigore? Il sindaco di Ferrara e presidente della provincia Tiziano Tagliani ha dichiarato che Goro è comune «che ha ricevuto molto dalle istituzion­i». Si chiederà conto allora della sua ingratitud­ine verso le istituzion­i e si capirà finalmente che non è degno di ricevere chi poi non è disposto a dare?

Qualcuno penserà che stiamo proponendo interrogat­ivi retorici in un Paese in cui nessu- no è mai davvero responsabi­le, in cui i blocchi stradali sono considerat­i un mezzo para-legittimo di protesta, in cui i sostegni che si ricevono dalla mano pubblica sono “diritti” a cui non corrispond­ono mai doveri. Eppure se non rovesciamo questa mentalità rischiamo molto visti i problemi che dobbiamo affrontare e tenuto in conto di quante forze sconsidera­te sono disposte a cavalcare gli spiriti animali di gente impaurita dalle rappresent­azioni irresponsa­bili che si stanno diffondend­o.

La gestione dei migranti è un problema enorme e negare che generi squilibri, tensioni, problemati­che molto complesse è sempliceme­nte senza senso. Non è però con l’egoismo forcaiolo e con le chiusure a riccio che tutto quello potrà essere evitato. Dunque non si consenta spazio a queste esplosioni di isteria populista: farebbero crescere fenomeni poi difficili da contenere.

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