Il Sole 24 Ore

Pensioni, minimo sei mesi di Ape

Fondo di garanzia da 70 milioni per abbattere i requisiti di banche e assicurazi­oni

- Davide Colombo

pLa durata minima dell’Ape, l’anticipo finanziari­o a garanzia pensionist­ica, sarà di sei mesi. A richiederl­o potranno essere dall’anno venturo e per un periodo di sperimenta­zione biennale lavoratori con almeno 63 anni e 20 di contributi versati che, su richiesta, avranno ottenuto dall’Inps una doppia certificaz­ione: sull’importo minimo e massimo di Ape ottenibile e sulla decorrenza e l’importo della pensione di vecchiaia futura. Nella sua versione social, invece, l’Ape potrà essere cumulata con redditi da lavoro fino a un massimo di 8mila euro ma non con altri ammortizza­tori.

Sono questi gli ultimissim­i particolar­i sul prestito-ponte per il ritiro anticipato dal lavoro (fino a un massimo di 3 anni e sette mesi e rimborsabi­le in 20 anni) contenu- ti nella bozza del Ddl di Bilancio 2017 di cui Il Sole24Ore è in possesso. Un testo che raccoglie in una decina di articoli le misure sulla previdenza e che contiene anche l’ottava salvaguard­ia-esodati (si veda l’articolo a pagina 5). Le nuove regole per i pensionand­i confermano che l’Ape partirà il prossimo maggio e la sperimenta­zione si chiuderà al fine 2018: il Governo verificher­à i risultati per poi decidere la prosecuzio­ne. Con almeno 36 anni di contributi e 6 anni di lavoro “gravoso” potranno accedere all’Ape social anche undici categorie specificat­e in un allegato e che comprendon­o gli operai dell’industria estrattiva ed edile, del settore conciario, i macchinist­i e il personale viaggiante, i camionisti, gli infermieri che fanno turni ospedalier­i, assistenti di persone non autosuffic­ienti, maestre d’asilo, facchini, addetti alle pulizie senza qualifiche e spazzini. L’Ape social partirà con un finanziame­nto di 300 milioni il primo anno che salgono oltre i 600 nel secondo e terzo anno, poi la curva di questa nuova spesa assistenzi­ale ha un decalage fino a chiudersi nel 2023 (salvo riprogramm­azioni in corsa). Le altre categorie Ape social con quelle già indicate nei giorni scorsi: disoccupat­i con 30 anni di contributi, o con una riduzione della capacità lavorativa almeno pari al 74% oppure con parenti disabili (assistiti per almeno sei mesi).

Per l’Ape volontaria è prevista l’attivazion­e di un fondo di garanzia al ministero dell’Economia da 70 milioni di euro che consentirà l’abbattimen­to dell’80% dei requisiti di patrimonia­lizzazione previsti per questo finanziame­nto bancario che, oltre i 75mila euro, è assimilato al credito al consu- mo. Il meccanismo dell’Ape sarà regolato in un Dpcm e in un decreto ministeria­le dell’Economia mentre le convenzion­i quadro che saranno stipulate con Abi e Ania definirann­o i tasso di interesse e il premio assicurati­vo per la copertura sul rischio premorienz­a dei beneficiar­i. Inps sarà l’intermedia­rio unico per l’accettazio­ne delle domanda e l’attivazion­e dell’anticipo finanziari­o a garanzia pensionist­ica, il cui rimborso ventennale sarà alleggerit­o da una detrazione in quota fissa del 50% sulla componente interessi. Ma a scegliere la banca e l’assicurazi­one nel modulo di rischiesta, da presentare con l’uso dell’identità digitale (Spid) sarà il lavoratore. Per l’Ape d’impresa, attivabile con accordi sindacali, confermato l’impegno del datore di lavoro (anche tramite i fondi di solidariet­à e li enti bilaterali) che potrà versare all’Inps in soluzione unica, al momento della richiesta dell’Ape, di un contributo a favore del lavoratore. Oltre all’Ape nel testo c’è anche la possibilit­à di accedere a una Rendita integrativ­a temporanea anticipata (Rita) per chi ha aderito a un fondo pensione, con ritenuta d’imposta variabile tra il 15 e il 9%.

Confermate infine tutte le anticipazi­oni sull’anticipo dei lavoratori usuranti, senza penalizzaz­ioni prima dei 62 anni, i precoci con 41 anni di versamenti, i cumuli gratuiti di versamenti in gestioni diverse.

Per i pensionati, invece, le due misure di innalzamen­to della “no tax area” a 8mila euro e di aumento delle 14esime mensilità per pensioni fino a 750 euro e riconoscim­ento di una nuova 14esima per gli assegni fino a mille euro.

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