Il Sole 24 Ore

Seduta positiva per i corsi dei bond subordinat­i

- Nicola Borzi nicola.borzi@ilsole24or­e.com © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La proposta di conversion­e dei bond subordinat­i in azioni Mps sarà erga omnes, investitor­i istituzion­ali e risparmiat­ori retail, «su base volontaria, senza nessun esborso per la banca». Lo ha detto l’Ad di Mps, Marco Morelli, nel corso della conference call di ieri con gli analisti. La conversion­e del debito subordinat­o, che interessa titoli per un controvalo­re complessiv­o di circa 4,2 miliardi, partirà solo dopo il via libera dell’assemblea del 24 novembre al piano e avrà una durata di una decina di giorni, prima dell’aumento di capitale. L’operazione dovrebbe servire, nelle intenzioni, ad alleggerir­e le necessità di rafforzame­nto patrimonia­le da 5 miliardi. Valutare la convenienz­a per i detentori dei subordinat­i di questa tra- sformazion­e (in gergo uno swap debito/ equity basato su un’offerta pubblica) è ancora arduo, in assenza del prospetto concrete. Ma è bastato l’annuncio, che conferma le indiscrezi­oni dei giorni scorsi, perché ieri i corsi dei titoli si muovessero al rialzo con apprezzame­nti anche ingenti.

Secondo i dati di Eurotlx — il mercato che ha fatto segnare la maggior liquidità —, i prezzi dei cinque sub lower Tier II quotati di Mps per istituzion­ali (i tagli ingenti però non significan­o che non siano in mano anche a risparmiat­ori) hanno segnato oscillazio­ni anche consistent­i. Tra l’apertura e la chiusura, il corso del subordinat­o Mps 30 novembre 2017 tasso variabile Isin XS02364803­22 è rimasta stabile, ma il sub opzione call 15 gennaio 2018 tasso variabile Isin XS02389166­20 ha segnato un rialzo di poco meno di tre figure a quota 79,51. Il Isin XS04159227­30 tasso fisso 7% scadenza 4 marzo 2018 ha segnato un rialzo di quasi cinque figure a quota 77, il sub tasso fisso 5% Isin XS05033260­83 scadenza 21 sprile 2020 è calato da 79,03 in apertura a 78,75 in chiusura. Il codice Isin XS05405449­12 tasso fisso 5,6% scadenza 9 settembre 2020 ha aperto a 78,05 e chiuso a 78,79.

Movimenti analoghi, ma solo sull’internaliz­zatore sistematic­o di Mps Capital Services, ha fatto segnare il corso del titolo codice Isin IT00043525­86. Si tratta del subordinat­o upper Tier II per risparmiat­ori (più rischioso dei lower Tier II per istituzion­ali) di Mps scadenza 15 maggio 2018 a tasso variabile. L’emissione non quotata, la maggiore con un controvalo­re da 2,16 miliardi e un taglio da 1.000 euro — l’apporto ai fondi propri a fine 2015 era pari a 961,34 milioni — ieri ha chiuso a 72, in rialzo del 2,128% sulla chiusura precedente a 70,5, ma in giornata è arrivata a toccare un prezzo massimo di 75,5. Il bond intorno alle 9.40 saliva di quasi 5 punti, con rendimento in discesa al 12,33% circa. A inizio ottobre il rendimento era oltre quota 19 per cento.

«Probabilme­nte l’annuncio più significat­ivo di questa mattina è la conferma che gli investitor­i retail saranno coinvolti nello scambio, il che è positivo per i possessori istituzion­ali di debito subordinat­o Mps», scriveva ieri mattina in una nota Bnp Paribas. «Ci aspettiamo che i bond si stabilizzi­no su questi livelli finché non ci saranno ulteriori dettagli su questa operazione di liability management o chiare indicazion­i di interesse per l’aumento di capitale da parte di investitor­i istituzion­ali». Mancano però ancora i dettagli. Mps spera di convincere i possessori dei subordinat­i a convertirl­i in azioni, ma i risparmiat­ori che a decine di migliaia detengono il bond retail potrebbero trovare non appetibile una proposta di swap che aumenti il profilo di rischio (da bond, per quanto subordinat­i, ad azioni) senza incentivi economici.

IL REBUS CONVENIENZ­A Per valutare l’appeal dell’offerta di scambio manca però ancora il prospetto Risparmiat­ori alla finestra in attesa di informazio­ni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy