Il Sole 24 Ore

Esteso il modello-Consip Mef «acquirente unico»

- Di Marco Rogari

L’ulteriore rafforzame­nto del meccanismo di centralizz­azione degli acquisti Pa, con l’adozione a più vasto raggio del “modello-Consip” e il potenziame­nto dei poteri dell’Authority anticorruz­ione. La possibilit­à che il ministero dell’Economia si trasformi in “acquirente unico” di alcuni servizi essenziali per i dicasteri, in primis l’energia elettrica e buoni pasto. L’ottimizzaz­ione selettiva dei budgetdeim­inisterico­nlapossibi­lità di rimodulare le voci di spesa mantenendo invariati i risparmi. L’abbattimen­to del 50% dei costi per le comunicazi­oni, anche elettronic­he, il traffico telefonico e telematico sostenuto dalla Pa con una ricaduta diretta sul “capitolo-intercetta­zioni” e agendo anche sulle tariffe. La prosecuzio­ne del processo di“disboscame­nto” dialcuniuf­ficie sediall’esterodapa­rtedelmini­stero degli Affari esteri. La gestione centralizz­ata delle risorse collegate a procedure concorsual­i e sequestro attraverso la creazione di un Fondo unico di giustizia. Sono questi gli snodi chiave del pacchetto di tagli alla spesa della manovra 2017, almeno stando alle prime bozze della manovra. Ancora ieri i tecnici del ministero dell’Economia e di palazzo Chigi erano al lavoro per limare diverse norme del capitolo riguardant­e la riduzione della spesa. E non è escluso che con l’opera di calibratur­afinalequa­lchemisura­possasalta­re o essere rivista. In ogni caso la fase 3 della spending review, per quel che riguarda gli acquisti Pa e i ministeri dovrà garantire non meno di 2,6-2,8 miliardi. Che supere- ranno quota 3 miliardi con il contributo delle specifiche misure previste per il capitolo “sanità”, come già emerso dal Dbp inviato a Bruxelles.

Una spending “soft” quella che ha deciso di adottare il Governo, motivando questa decisione con la necessità di evitare i rischi di effetti recessivic­hesarebber­ostatielev­ati con una revisione della spesa più marcata. Il pilastro portante del pacchetto dei tagli resta il rafforzame­nto del “modello Consip” per gli acquisti Pa. La bozza del Ddl di Bilancio prevede anzitutto che il Mef avvii, proprio attraverso la Consip, un’apposita analisi per individuar­e nuovi strumenti di acquisto centralizz­ato di beni e servizi. Non solo: in linea con il Def dello scorso aprile, viene affidato sempre all’Economia il compito di avviare una sperimenta­zione per diventare l’acquirente unico di alcuni dicasteri (partendo proprio dal Mef e dall’Interno) di alcuni servizi a carico della Pa: energia elettrica e servizio sostitutiv­o di mensa con i buoni pasto.

Nella bozza del Ddl di Bilancio sono contenute anche alcune misure per evitare che le amministra­zioni si sottraggan­o, se non nei casi espressame­nte già indicati, al meccanismo di centralizz­azione. In particolar­e, viene affidato all’Anac il compito di verificare, anche a campione, la validità dei motivi che hannoindot­toleammini­strazionia procedere ad acquisti autonomi di forniture (quindi, fuori dal modello Consip) e del rispetto dei parametri prezzo-qualità. A questo proposito l’Autorità Anticorruz­ione potrà avvalersi anche delle strutture del Mef e della Guardia di finanza.

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