Esteso il modello-Consip Mef «acquirente unico»
L’ulteriore rafforzamento del meccanismo di centralizzazione degli acquisti Pa, con l’adozione a più vasto raggio del “modello-Consip” e il potenziamento dei poteri dell’Authority anticorruzione. La possibilità che il ministero dell’Economia si trasformi in “acquirente unico” di alcuni servizi essenziali per i dicasteri, in primis l’energia elettrica e buoni pasto. L’ottimizzazione selettiva dei budgetdeiministericonlapossibilità di rimodulare le voci di spesa mantenendo invariati i risparmi. L’abbattimento del 50% dei costi per le comunicazioni, anche elettroniche, il traffico telefonico e telematico sostenuto dalla Pa con una ricaduta diretta sul “capitolo-intercettazioni” e agendo anche sulle tariffe. La prosecuzione del processo di“disboscamento” dialcuniufficie sediall’esterodapartedelministero degli Affari esteri. La gestione centralizzata delle risorse collegate a procedure concorsuali e sequestro attraverso la creazione di un Fondo unico di giustizia. Sono questi gli snodi chiave del pacchetto di tagli alla spesa della manovra 2017, almeno stando alle prime bozze della manovra. Ancora ieri i tecnici del ministero dell’Economia e di palazzo Chigi erano al lavoro per limare diverse norme del capitolo riguardante la riduzione della spesa. E non è escluso che con l’opera di calibraturafinalequalchemisurapossasaltare o essere rivista. In ogni caso la fase 3 della spending review, per quel che riguarda gli acquisti Pa e i ministeri dovrà garantire non meno di 2,6-2,8 miliardi. Che supere- ranno quota 3 miliardi con il contributo delle specifiche misure previste per il capitolo “sanità”, come già emerso dal Dbp inviato a Bruxelles.
Una spending “soft” quella che ha deciso di adottare il Governo, motivando questa decisione con la necessità di evitare i rischi di effetti recessivichesarebberostatielevati con una revisione della spesa più marcata. Il pilastro portante del pacchetto dei tagli resta il rafforzamento del “modello Consip” per gli acquisti Pa. La bozza del Ddl di Bilancio prevede anzitutto che il Mef avvii, proprio attraverso la Consip, un’apposita analisi per individuare nuovi strumenti di acquisto centralizzato di beni e servizi. Non solo: in linea con il Def dello scorso aprile, viene affidato sempre all’Economia il compito di avviare una sperimentazione per diventare l’acquirente unico di alcuni dicasteri (partendo proprio dal Mef e dall’Interno) di alcuni servizi a carico della Pa: energia elettrica e servizio sostitutivo di mensa con i buoni pasto.
Nella bozza del Ddl di Bilancio sono contenute anche alcune misure per evitare che le amministrazioni si sottraggano, se non nei casi espressamente già indicati, al meccanismo di centralizzazione. In particolare, viene affidato all’Anac il compito di verificare, anche a campione, la validità dei motivi che hannoindottoleamministrazionia procedere ad acquisti autonomi di forniture (quindi, fuori dal modello Consip) e del rispetto dei parametri prezzo-qualità. A questo proposito l’Autorità Anticorruzione potrà avvalersi anche delle strutture del Mef e della Guardia di finanza.